L'Aquila, mele marce in Comune: «Sul libro paga tecnici e funzionari»

Tangenti e puntellamenti, le nuove rivelazioni del “grande accusatore” Lupisella al vaglio della magistratura
L’AQUILA. Potrebbero sortire sviluppi, anche clamorosi, le recenti dichiarazioni del “grande accusatore”, Antonio Lupisella le cui affermazioni hanno già fatto scattare l’inchiesta Redde rationem su presunte tangenti sui puntellamenti che, al momento, è nella fase della chiusura delle indagini con il coinvolgimento, tra gli altri dell’ex assessore comunale Pierluigi Tancredi, i costruttori della Dipe Mauro Pellegrini, Giancarlo Di Persio e un’altra dozzina di persone quali funzionari comunali accusati di vari reati.
Ma la Procura, dopo uno stralcio, ha aperto un altro fascicolo sullo stesso filone investigativo che poggia ugualmente su quanto dice Lupisella.
Le dichiarazioni sono abbastanza recenti, visto che risalgono allo scorso mese di settembre.
La sostanza è sempre la stessa: ribadisce che le mazzette nei lavori post-sisma volavano, vi erano lavori in nero e, quanto ai fruitori, si fanno diversi nomi ovviamente con riscontri da fare: un paio di funzionari comunali, un tecnico dei beni ambientali, un ex amministratore municipale, un addetto della protezione civile, un progettista e anche un tecnico privato. Ha inoltre indicato almeno una decina di lavori privati per la ricostruzione con computi metrici fittizi, il tutto finalizzato a evadere le tasse. Si tratta di persone che al momento non sono indagate ma è anche vero che i carabinieri del Noe e la stessa Procura ritengono generalmente credibili le sue affermazioni anche se l’impressione è che ci sia ancora da approfondire. In un atto nel quale la Procura ricorre al Riesame, risalente allo scorso agosto, emerge un giudizio positivo sull’imprenditore e la sua credibilità. Anche perché le sue audizioni sono state numerose.
«Le dichiarazioni di Lupisella», è scritto nell’atto, «sono composite e non si sono fermate soltanto a quanto si è riusciti a dimostrare in atti».
Lupisella, che ha lavorato nella ricostruzione, è comunque indagato per false fatturazioni nell’ambito del filone di indagine chiuso, per il quale il pm si appresta a chiedere il processo.
E ieri mattina, davanti al tribunale civile, si è svolta un’ udienza di una controversia tra la ditta teramana Edil service di Lupisella nei confronti della stessa ditta Dipe.
Pomo della discordia il mancato pagamento per i lavori di ristrutturazione svolti nella veste di subappaltatori che, secondo l’istanza, non sono stati liquidati. Si tratta di una controversia con in ballo alcuni milioni, ma la decisione è lontana con le parti in causa distanti tra loro.
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