L’Aquila, minacciò di uccidersi ma i lavori non sono stati ancora pagati

Nuova protesta di Massimo Tomeo, imprenditore di Vasto che lavorò alla messa in sicurezza di una scuola di Sulmona ora sequestrata
L'AQUILA. Torna a protestare davanti alla sede della Provincia Massimo Tomeo, l'imprenditore edile originario di Vasto e titolare dell'impresa Mcr srl, subappaltatrice della dell’ati Fin srl–Cosman srl, per la quale ha lavorato nella messa in sicurezza del plesso De Nino–Morandi di Sulmona, poi sequestrato, lo scorso 17 ottobre, dalla guardia di finanza, su disposizione della Procura dell'Aquila, in quanto le opere di messa in sicurezza e finalizzate all'adeguamento sismico dopo il terremoto del 2009 sarebbero state eseguite solo in parte o in maniera difforme da quanto previsto dai progetti. Rendendo di fatto instabile la struttura.
Un'inchiesta che partì anche dalle denunce di Tomeo, la cui ditta non ha lavoro da tre anni.
L'imprenditore ha diverse volte protestato davanti alla Provincia, fino a minacciare il suicidio e arrivando allo sciopero della fame per i mancati pagamenti dei lavori. Pagamenti che spettava, almeno in parte, fare alla Provincia, come stabilito dal giudice una quindicina di giorni. Di fronte all'atteggiamento della Provincia, che continua a glissare, rimandando il pagamento, Tomeo chiede le dimissioni del presidente Antonio Del Corvo e fa un appello agli studenti della scuola: "Proponetevi parte civile nel processo penale che sta per avere inizio. Difendete i vostri diritti".