L'Aquila, Santariga interrogato lunedì e spunta un altro appalto ad Avezzano

Sarà interrogato lunedì Giancarlo Santariga, dirigente del provveditorato alle Opere Pubbliche, ai domiciliari con l'accusa di concussione. Intanto, le indagini si allargano all'appalto del centro smistamento merci di Avezzano
L'AQUILA. Sarà interrogato nella giornata di lunedì Giancarlo Santariga, l'alto dirigente del provveditorato interregionale alle Opere Pubbliche Lazio, Abruzzo, Sardegna, agli arresti domiciliari da ieri mattina con l'accusa di concussione nei confronti dell'imprenditore Agostino Bertoni, responsabile e direttore tecnico della Prismo Universal Italiana Spa di Roma.
Santariga, 63 anni, nativo di Tagliacozzo, ma residente a Roma, è il provveditore aggiunto dell'Abruzzo; è stato arrestato dai finanziari con l'accusa di aver utilizzato per scopi personali tre auto noleggiate dalla Prismo, che ha pagato per lunghi periodi anche il carburante, auto che dovevano essere utilizzate per attività relative all'appalto per la realizzazione della nuova sede della guardia di Finanza a Pescara. Una clausola definita strana, inserita nel contratto della commessa.
I lavori, comunque, sono partiti nel 2009 e non terminati perché a giugno 2011, per le difficoltà economiche della Prismo, c'é stata la rescissione del contratto in danno della Prismo da parte del provveditore, un provvedimento firmato dallo stesso Santariga. L'alto dirigente dovrà spiegare al Gip del tribunale dell'Aquila, Marco Billi, e al pm David Mancini, che coordina l'inchiesta. Le indagini, effettuate dal nucleo di polizia tributaria guidati dal colonnello Gianluca De Benededictis, e coordinate dal comandante provinciale della fiamme gialle, colonnello Giovanni Castrignanò, sono state effettuate attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali ma anche con testimonianze: in particolare, di due tecnici del provveditorato che hanno confermato alle Fiamme Gialle l'uso illegittimo delle auto, e quella dello stesso Bertoni che ha denunciato di essere stato vessato da Santariga, "persona poco trasparente".
Come si evince dalle intercettazioni, il comportamento non corretto è stato denunciato anche dal provveditore interregionale, Donato Carlea. Intanto, continuano le indagini su altre commesse della Prismo, in particolare l'appalto del centro smistamento merci di Avezzano, nel quale c'era la stessa "strana" clausola. In questa commessa ci sono aziende che hanno fatto lavori in subappalto hanno denunciato mancati pagamenti per circa cinque milioni di euro. Le indagini sono rivolte anche alla verifica dei milionari appalti legati alla ricostruzione post terremoto curate dal provveditorato alle Opere pubbliche.
Santariga, 63 anni, nativo di Tagliacozzo, ma residente a Roma, è il provveditore aggiunto dell'Abruzzo; è stato arrestato dai finanziari con l'accusa di aver utilizzato per scopi personali tre auto noleggiate dalla Prismo, che ha pagato per lunghi periodi anche il carburante, auto che dovevano essere utilizzate per attività relative all'appalto per la realizzazione della nuova sede della guardia di Finanza a Pescara. Una clausola definita strana, inserita nel contratto della commessa.
I lavori, comunque, sono partiti nel 2009 e non terminati perché a giugno 2011, per le difficoltà economiche della Prismo, c'é stata la rescissione del contratto in danno della Prismo da parte del provveditore, un provvedimento firmato dallo stesso Santariga. L'alto dirigente dovrà spiegare al Gip del tribunale dell'Aquila, Marco Billi, e al pm David Mancini, che coordina l'inchiesta. Le indagini, effettuate dal nucleo di polizia tributaria guidati dal colonnello Gianluca De Benededictis, e coordinate dal comandante provinciale della fiamme gialle, colonnello Giovanni Castrignanò, sono state effettuate attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali ma anche con testimonianze: in particolare, di due tecnici del provveditorato che hanno confermato alle Fiamme Gialle l'uso illegittimo delle auto, e quella dello stesso Bertoni che ha denunciato di essere stato vessato da Santariga, "persona poco trasparente".
Come si evince dalle intercettazioni, il comportamento non corretto è stato denunciato anche dal provveditore interregionale, Donato Carlea. Intanto, continuano le indagini su altre commesse della Prismo, in particolare l'appalto del centro smistamento merci di Avezzano, nel quale c'era la stessa "strana" clausola. In questa commessa ci sono aziende che hanno fatto lavori in subappalto hanno denunciato mancati pagamenti per circa cinque milioni di euro. Le indagini sono rivolte anche alla verifica dei milionari appalti legati alla ricostruzione post terremoto curate dal provveditorato alle Opere pubbliche.
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