L'Aquila si illumina per la Notte bianca

Piazza Duomo, Villa comunale e i portici del corso teatro dell'animazione

L'AQUILA. A parlare di notte bianca a ridosso della zona rossa, sembra quasi un paradosso. Ma è proprio il tentativo di far rivivere una parte di città ancora preclusa, ad aver spinto gli organizzatori a regalare al capoluogo una kermesse notturna con proiezioni, esibizioni e concerti per aspettare l'alba del primo agosto. Il centro cittadino vivrà il suo primo evento notturno post-sisma.

All'Aquila sin dal pomeriggio anche i rappresentanti del Popolo viola che dovevano arrivare pullman da tutta Italia, ''nel giorno degli Aquilani'' per animare un corteo nelle vie del centro storico dove denunciare le contraddizioni della ricostruzione post-terremoto. Pero', all'appuntamento a piazza D'Armi sono arrivati alla spicciola e solo con automobili private.

''Siamo qui - ha spiegato Greta Faggiani studentessa all'universita' di Gorizia - per dire che esistono delle forti differenze tra quello che e' la realta' aquilana e quello che raccontano le televisioni, dove le rivendicazioni della gente di questo territorio vengono lette come atti di ingratitudine e non segni tangibili di esasperazione''.

Le parole d'ordine della Notte bianca saranno invece riaprire, illuminare, animare per una notte una città che altrimenti resterebbe ferma. Far rivivere il centro storico, portare quante più persone possibile a riappropriarsi di quegli spazi da troppo tempo vissuti come una quinta, un set, un contenitore morto e vuoto.
Tre parole per lanciare l'iniziativa di questa sera che dicono tutto sulle intenzioni: «Riprendiamoci la città».

Quelle stesse parole che hanno accompagnato i passi di quella parte della comunità cittadina che ogni due o tre giorni si riunisce in piazza Duomo per provare ad essere parte in quella che sarà la città del futuro.

E lo striscione che ben saldo sul tendone bianco della piazza si era visto per la prima volta a Capodanno.
Un messaggio che lanciava il proposito del 2010, quello di favorire qualsiasi iniziativa che partiva dal basso.
Poi sono arrivate le carriole e, quindi, il presidio permanente con la sua assemblea cittadina si è strutturato.

Così, mentre la città chiede aiuto a Napolitano, spie e riflettori sono caldi.
La villa Comunale, piazza Duomo, i portici e tutto il Corso, piazza San Bernardino, via Zara e piazza Regina Margherita saranno animati dalle performance di circa 200 artisti, locali e nazionali, contenti di esibirsi gratuitamente.

«Abbiamo scelto gruppi fortemente legati ai loro rispettivi territori di appartenenza», ha spiegato al riguardo Marianna De Lellis del presidio permanente, «per lanciare il nostro messaggio forte di attaccamento alla città. La nostra non è una festa, ma un nuovo grido di aiuto».

Il resto lo faranno le proiezioni sul post-terremoto e gli allestimenti di mostre fotografiche originali, che saranno curate da Cristian Nuvolone, Marco D'Antonio, Davide Cerasoli.

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