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L'Aquila, Tordera gela i sindacati: «90 infermieri di troppo»

Giorgi (Cisl): «Siamo sconcertati dalle affermazioni del nuovo manager Asl». «In alcuni reparti è impossibile pianificare le ferie per lo scarso personale»

L’AQUILA. Sono anni che i sindacati, e non solo loro, contestano l’esiguità del personale infermieristico nell’Asl aquilana. Ma il nuovo manager Rinaldo Tordera li ha gelati annunciando 90 esuberi in un incontro.

Insorge la Cisl, tramite il segretario Gianfranco Giorgi, che chiede un summit. «Siamo sconcertati da quanto affermato da Tordera», spiega Giorgi. «L’Asl ha dichiarato 90 esuberi relativi a personale infermieristico, in controtendenza con quanto denunciano da tempo le organizzazioni sindacali. In diversi dipartimenti, in particolare Chirurgia, Pediatria, Ostetricia e Diagnostica per immagini, si ha difficoltà a programmare i turni, le ferie e i riposi che spettano per legge. In molti servizi», prosegue Giorgi, «i dipendenti vengono posti in reperibilità nei giorni di riposo. Tutto questo, a fronte di una pianta organica che non rispecchia le esigenze nella provincia». Giorgi evidenzia «la particolare situazione che vive l’ospedale “San Salvatore”, dove si va avanti con personale a tempo determinato per tamponare le emergenze che, di volta in volta, si presentano. Un’analoga situazione si vive nella zona di Sulmona e Castel di Sangro. Spesso», incalza il responsabile della Cisl-sanità, «è impossibile programmare le ferie, proprio per mancanza di personale. Anche il problema dei precari va affrontato e risolto». La Cisl chiederà all’Asl la convocazione di un immediato tavolo di confronto «per una verifica oggettiva delle carenze nei diversi presìdi ospedalieri e nei servizi territoriali. Quanto affermato dal manager è inaccettabile».

Pronta la replica. «Ho già concordato nella riunione di mercoledì scorso», dice Tordera, «un nuovo confronto a breve con i sindacati per affrontare, già nei prossimi giorni, le molteplici problematiche che ho trovato al mio insediamento e che in tutto questo tempo non sono mai state né esaminate né risolte». «Nel passato», dice, «questi nodi, pur essendo sul tappeto da anni, non sono mai stati presi in considerazione né c’è stato un impegno per trovare una soluzione. Pur essendo all’inizio del mio incarico ritengo necessario mettervi subito mano e analizzarli, a cominciare dalla dotazione numerica degli infermieri per finire agli operatori, con profili non sanitari».

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