il caso

L'Aquila, truffa con banconote da dieci euro fac-simile

Uno dei commercianti raggirati: nella mia lavanderia self hanno usato pezzi da 10 euro taroccati

L’AQUILA. Si estende anche all’Aquila la truffa ai danni dei commercianti con banconote false. Qualcuno, infatti, ha messo a punto un sistema in grado di ingannare i software delle macchine cambiamonete di alcune lavanderie aquilane. In particolare, hanno usato banconote fac-simile da 10 euro, abilmente contraffatte, che venivano riconosciute come autentiche dalle macchine. «Nella mia lavanderia self», dice il titolare di un esercizio commerciale aquilano, «hanno cambiato 21 banconote da 10 euro, ma sono a conoscenza di un’altra lavanderia in cui hanno cambiato altrettante banconote».

Ci sono state delle denunce per bloccare sul nascere il fenomeno. Questo imbroglio, in città, è stato portato a termine nella giornata di domenica e di lunedì scorsi, quindi tutto lascia pensare che alcuni tra i commercianti raggirati, che hanno macchine cambiasoldi, non se ne siano ancora accorti all’insegna di un fenomeno che potrebbe essere vasto. Del resto, si tratta di un sistema truffaldino con il quale si rischia meno per via della legislazione.

La cartamoneta in questione è manifestamente falsa, visto che c’è impressa la dicitura fac- simile: quindi il codice penale permette di possederne in quantità industriale senza nessuna incriminazione; per cui, nell’ipotesi nella quale si venga scoperti, non sarà facile contestare il reato di spendita di monete false che prevede delle pene fino a otto anni di detenzione. Casi simili vengono segnalati in Campania, Marche, Toscana, Friuli. La base del raggiro dovrebbe stare in Campania.

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