fisco e post-terremoto

L’assessore: «Niente Tasi sulle abitazioni inagibili»

L’AQUILA. «La Tasi non si pagherà per gli edifici inagibili a seguito del sisma». Ad assicurarlo è l’assessore comunale al Bilancio Lelio De Santis, che risponde ai quesiti dell’assemblea cittadina....

L’AQUILA. «La Tasi non si pagherà per gli edifici inagibili a seguito del sisma». Ad assicurarlo è l’assessore comunale al Bilancio Lelio De Santis, che risponde ai quesiti dell’assemblea cittadina. «Le imposte stabilite per L’Aquila sono inferiori a quelle delle altre città abruzzesi e prevedono importanti agevolazioni, anche in considerazione del difficile momento storico che viviamo». La tassa sui servizi indivisibili (Tasi), nuovo tributo che sostituisce in parte la vecchia Imu, è regolamentata da un atto deliberativo della giunta, approvato anche dalla prima Commissione bilancio. «Le associazioni di cittadini possono stare tranquille», continua De Santis. «Abbiamo lavorato al meglio possibile: non vogliamo fare gli esattori, come di fatto ci impone lo Stato, per questo abbiamo elaborato un’operazione equilibrata e razionale».

L’IMPORTO. L’assessore tiene a sottolineare che all’Aquila la Tasi è stata fissata come aliquota unica al 2 per 1000 sull’imponibile. Una quota più bassa rispetto alle altre città abruzzesi: a Pescara e Teramo si arriva infatti al 2,5 per 1000. «Non solo», continua De Santis. «Per i fabbricati rurali si pagherà solo l’1 per 1000».

DETRAZIONI. Agevolazioni sono previste anche per le famiglie con redditi bassi. «Chi ha un reddito inferiore a 10mila euro l’anno non pagherà la tassa», continua l’assessore. «Il Comune, inoltre, ha anche deciso di non applicare la maggiorazione dello 0,8 per 1000 prevista in altre realtà come Pescara, Teramo e Chieti. Soldi a cui si poteva attingere per eventuali detrazioni».

AFFITTUARI. L’imposta, inoltre, non riguarderà solamente i proprietari delle abitazioni, ma anche i locatari. «Si tratta di una scelta politica», spiega De Santis. «Il 70% della tassa, infatti, sarà pagata dal proprietario, mentre il restante 30% dall’affittuario. In tal modo speriamo di invogliare i proprietari ad affittare le case a disposizione e rendere il mercato concorrenziale. Questa norma, inoltre, ci permetterà anche di far pagare una piccola quota agli inquilini del Case, che non risultano proprietari di quelle abitazioni».

EDIFICI INAGIBILI. Non devono preoccuparsi, invece, i proprietari di case distrutte dal sisma. «La base imponibile è quella prevista dalle norme sull’Imu», spiega l’assessore. «Se si tratta di abitazioni distrutte o inagibili, come è scritto, non concorrono alla formazione del reddito imponibile Imu fino alla definitiva ricostruzione e agibilità dei fabbricati medesimi. Possono stare tranquilli, insomma, tutti coloro che ancora non vedono ricostruita la propria abitazione».

Michela Corridore

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