L’autovelox non è tarato, multa annullata
Il giudice di pace accoglie il ricorso del conducente di un veicolo “pizzicato” sulla superstrada del Liri
CIVITA D’ANTINO. Non sono pochi gli automobilisti che si vedono recapitare a casa un verbale col quale si contesta loro l’eccesso di velocità e gli si intima di pagare la multa entro il termine di 5, se si vuole usufruire del 30% di riduzione dell’importo. Molto spesso l’infrazione è stata rilevata dall’autovelox e l’automobilista non se n’è accorto neppure. In questi casi l’articolo 45 del Codice della strada prescrive la verifica periodica degli autovelox e la loro taratura. Pertanto nel verbale di contestazione non basta dire che l’apparecchio è stato «debitamente omologato e revisionato», ma va indicata la «tiratura periodica». Mancando tale indicazione, l’atto è nullo. A sancire questo principio fondamentale, in materia di autovelox, è stata la Suprema Corte di Cassazione con una sentenza del 13 dicembre 2018. Sentenza alla quale si è attenuto il giudice di pace di Avezzano nell’accogliere il ricorso di un automobilista, vittima dell’autovelox, «non a norma», situato lungo la Statale 690, nota come superstrada del Liri, nel territorio di Civita d’Antino. L’automobilista era assistito dall’avvocato Carlotta Ludovici dell’Aquila. La sentenza del giudice porta la data del 27 novembre 2020. «Con questa sentenza», ha commentato la Ludovici, «è stata ribadita una norma che sembra sfuggire agli Enti pubblici e agli organi di polizia stradale: i velox non solo devono essere omologati e non semplicemente approvati, ma devono anche essere tarati periodicamente prima di poter essere installati sulle strade in cui si ritiene indispensabile la loro presenza per mietere vittime: insomma gli apparecchi di rilevazione della velocità hanno bisogno di manutenzione. Appare opportuno precisare», prosegue la legale, che ricorda le numerose analoghe sentenze emesse dal giudice di pace di Pescara sull’autovelox di Bussi, «che le norme contenute nel Codice della strada sono di facile interpretazione e sono soprattutto univoche, quindi sarebbe il caso che i competenti Enti si impegnassero a rendere gli autovelox conformi alla legge e a evitare di far leva sull’onestà della maggior parte degli automobilisti, che per timore di essere sanzionati ulteriormente, e confidando nelle istituzioni pubbliche, pagano senza indugio le multe illegittime: l’onestà dovrebbe essere una qualità da lodare e non qualcosa di cui approfittarsi».