L’ispezione boccia il carcere «Pieno e con pochi agenti»

E la Pelino ribadisce i lavori di ampliamento e l’arrivo del personale

SULMONA. Sovraffollamento di alcune tipologie di detenuti, carenza di organico e di attività lavorative. Sono le principali criticità riscontrate dalla delegazione della commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori sanitari e i disavanzi sanitari regionali, che ha visitato il carcere.
Al termine dell’ispezione la parlamentare Paola Pelino (Pdl) ha annunciato l’ampliamento della struttura e l’arrivo di nuovo personale. «E’ tutto dentro al pacchetto Giustizia in approvazione in Parlamento», ha assicurato la deputata sulmonese, «il ministro conosce bene la situazione del carcere di Sulmona che figura fra i 14 penitenziari italiani che saranno ampliati. Per il personale, circa 200 unità, si dovrà aspettare l’espletamento del concorso con cui saranno assunti duemila agenti di polizia penitenziaria».

La delegazione, composta da Doris Lo Moro (Pd), Laura Molteni (Lega Nord) e dalla stessa Pelino si è soffermata in particolare sui luoghi di cura, di lavoro e ricreativi, incontrando anche detenuti sottoposti a diversi regimi detentivi.

«La nostra non vuole essere attenzione morbosa per Sulmona», ha tenuto a precisare Doris Lo Moro, «siamo venuti a vedere come si sta in questo luogo di detenzione ascoltando non solo i responsabili della struttura ma anche i detenuti, ci siamo fatti un’idea che è un inizio sui cui lavorare».

L’obiettivo della commissione è verificare eventuali sprechi della sanità pubblica nelle carceri passate da poco tempo sotto la competenza delle Asl e quindi delle Regioni. «La preoccupazione è che con il trasferimento di queste competenze», ha aggiunto Laura Molteni, «anche la sanità carceraria dovrà essere in linea con i vincoli di bilancio delle Regioni stesse, come nel caso dell’Abruzzo obbligato a rispettare il piano di rientro. Anche da questa visita emerge quanto sia importante arrivare a breve ad una definizione dei costi standard nelle prestazioni».

La visita di ieri dovrebbe essere la prima di una serie di sopralluoghi nelle carceri. «E’ la conferma», ha concluso Lo Moro, «della validità della scelta di aprire un filone specifico di indagine sulla salute nelle carceri, un settore particolarmente delicato anche a causa dei continui suicidi di detenuti».

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