La Asl attacca: Il rischio Ebola all’Aquila non c’è mai stato

Fa chiarezza in modo inequivocabile il direttore del reparto malattie infettive dell’ospedale Alessandro Grimaldi, circa le notizie su un presunto caso Ebola nel capoluogo regionale.

L’AQUILA. «Il rischio Ebola all’Aquila non c’è mai stato ed è molto, molto improbabile che raggiunga l’Italia; i tre degenti ricoverati al San Salvatore, per ragioni banali e del tutto estranee al virus, saranno dimessi nel giro di 24 ore». Fa chiarezza in modo inequivocabile il direttore del reparto malattie infettive dell’ospedale Alessandro Grimaldi, circa le notizie su un presunto caso Ebola nel capoluogo regionale.

«I tre immigrati nigeriani», dichiara Grimaldi, «in ospedale sono stati sottoposti ad accertamenti di routine per ragioni del tutto banali, febbre blanda e un po’ di tosse, nulla a che vedere, neppure lontanamente, con l’Ebola; i tre stanno bene e tra breve saranno dimessi. Detto questo», aggiunge Grimaldi, «è davvero molto difficile che il contagio si possa diffondere all’Aquila, così come in altre località italiane, attraverso questi migranti. Infatti, Ebola dispiega i suoi effetti tra i 2 e 21 giorni dal momento del contagio, tempi molto inferiori alla durata di uno spostamento dall’Africa alle coste italiane, con tappa intermedia in Libia. Per compiere questo tragitto si impiegano mesi e invece gli effetti del virus, come detto, si manifestano al massimo entro tre settimane. Va inoltre ricordato che le autorità sanitarie italiane, come nel caso dei migranti giunti sabato scorso all’Aquila, predispongono misure accuratissime ed effettuano controlli immediati sia negli aeroporti italiani sia nei luoghi in cui gli immigrati giungono. In ogni caso», prosegue Grimaldi, «la nostra Asl, già nelle settimane scorse, ha messo a punto un’Unità di rischio per trattare eventuali emergenze di questo tipo, che si avvale dell’attività combinata di più reparti del San Salvatore. Peraltro, il reparto malattie infettive è dotato di sistemi all’avanguardia, con 10 stanze a bassa pressione negativa che garantiscono il totale isolamento dei malati. Inoltre», conclude Grimaldi, «i pazienti con eventuali infezioni hanno accesso diretto al nostro reparto, grazie a un percorso che evita il passaggio in altre Unità operative all’interno dell’ospedale».