La cricca della ricostruzione

Tre arresti, Daniela Stati si dimette da assessore

AVEZZANO. Per cercare la cricca, stavolta, non ci si allontana troppo dall'Aquila. Perché è da una villa in via Mazzarino ad Avezzano che partivano le direttive del gruppo riconducibile ad Ezio Stati. La figlia Daniela, assessore regionale Pdl, si sarebbe adoperata per aiutare una società a ottenere lavori per la ricostruzione. Aiuti da 1,5 milioni per «gli amici» Vincenzo Angeloni e Sabatino Stornelli - legati al gruppo Finmeccanica - in cambio di doni. Questo il quadro della Procura, fatto di intercettazioni, che ha portato a 3 arresti e a un obbligo di dimora. La Stati si è dimessa.

L'indagine. È partita alla fine di agosto del 2009. A poco più di quattro mesi dal terremoto dell'Aquila. Ieri mattina ha portato in carcere Ezio Stati, ex leader della Dc già travolto dallo scandalo Tangentopoli nel 1992, e Vincenzo Angeloni, ex parlamentare, con un passato da dirigente prima nell'Avezzano calcio e poi nella Valle del Giovenco. Stati è rinchiuso all'Aquila, Angeloni nel penitenziario di Regina Coeli. Marco Buzzelli, compagno di Daniela Stati, si trova agli arresti domiciliari nella sua abitazione di via Mazzarino ad Avezzano. Sabatino Stornelli, ex amministratore delegato di Telespazio e fondatore della Selex del gruppo Finmeccanica, ha l'obbligo di dimora nel comune di Roma, dove risiede. Per Daniela Stati, che poche ore dopo i provvedimenti della magistratura si è dimessa da assessore regionale a Protezione civile e Ambiente (ma non da consigliere Pdl), il pm ha chiesto la misura interdittiva dai pubblici uffici (ma prima dell'interrogatorio dell'indagata non è possibile adottare alcun provvedimento).

Dai rifiuti alle macerie. I provvedimenti sono stati firmati dal gip Marco Billi. L'inchiesta, coordinata dal procuratore Alfredo Rossini, è affidata ad Antonietta Picardi. Un'indagine nata da una diversa attività investigativa della Procura di Pescara sulla localizzazione in Abruzzo di un termovalorizzatore (si suppone a Lanciano). Nel corso di quest'indagine sono state captate le conversazioni telefoniche che hanno portato gli inquirenti ad Avezzano e alle vicende del post-terremoto dell'Aquila. Gli atti sono stati quindi trasmessi alla Procura del capoluogo. Ieri mattina la squadra mobile di Pescara, diretta da Nicola Zupo, ha eseguito i provvedimenti fra Avezzano e la capitale. L'inchiesta pescarese sul termovalorizzatore continuerà invece a muovere autonomamente i suoi passi.

L'accusa. È quella di corruzione in concorso per tutti gli indagati. La Procura dispone di intercettazioni telefoniche e ambientali (cimici sono state piazzate anche nello studio dell'assessore Stati). E qui entra in scena la società consortile Abruzzo Engineering. «Daniela Stati», scrive il gip Billi nelle 60 pagine dell'ordinanza, «in qualità di assessore regionale, induceva il presidente Gianni Chiodi, e Vincenzo Spaziante, funzionario della Protezione civile, ad adoperarsi per la variazione dell'ordinanza del presidente del consiglio dei ministri 3805 del 3 settembre 2009 e la sua sostituzione con l'ordinanza 3808 del 15 settembre al fine di far rientrare tra le società richiamate nell'ordinanza anche l'Abruzzo Engineering spa». Sempre secondo le ipotesi accusatorie, Abruzzo Engineering «attraverso la presentazione di un apposito progettino doveva ottenere appalti per la ricostruzione della città dell'Aquila - lavori stimati in un milione e mezzo di euro - al fine di escludere il consorzio dell'Università ReLuis e avvantaggiare così, tramite incarichi e consulenze, società riconducibili alla proprietà e alla gestione di Vincenzo Angeloni e Sabatino Stornelli».

Ecco i ruoli. Abruzzo Engineering è riconducibile per il 60% alla Regione, per il 30% dalla Selex Service management spa (l'amministratore delegato è Stornelli) e per il 10% alla Euroservizi Provincia di L'Aquila. Dalle indagini emerge che Daniela Stati chiede a Chiodi e scrive a Berlusconi per sollecitare una modifica dell'ordinanza. Perché sono a rischio i posti di lavoro della società consortile. La nuova ordinanza arriva. Ma il vero obiettivo, secondo la magistratura, era solo quello di far affidare una commessa ad Abruzzo Engeenering, «società gradita».

«L'occulto referente». La figura di Ezio Stati, sempre secondo il pm, si staglia come quella del vero, occulto referente politico dell'imprenditore privato (Stornelli), mentre la figlia, formalmente titolare della qualifica all'interno della giunta regionale, dimostra un'autonomia politica del tutto residuale e, per certi versi, solo formale. Ezio Stati, per la Procura «ispira, coordina e dirige l'attività politica della figlia assessore, intrattenendo anche contatti diretti con Chiodi». Il dato allarmante, come evidenzia la magistratura, è che per la ricostruzione post sisma non risulta esserci un consapevole, mirato e unitario progetto utile per la comunità.

Diamante e auto. Emergono anche i ruoli di Buzzelli e Angeloni. Il primo avrebbe avuto una fattiva partecipazione all'interno della cricca, ottenendo un'Audi A4 e un incarico da consulente. Prima di Natale, invece, Angeloni, referente di Stornelli e con lui legato anche all'avventura calcistica targata Valle del Giovenco, avrebbe provveduto ad acquistare un diamante da 15mila euro donato a Daniela Stati. Per il padre Ezio, invece, in regalo un grosso televisore. «Hanno rispettato gli impegni che avevo io», è quanto affermato da Ezio Stati in un'intercettazione che per la Procura è più di una prova.

I sequestri. Nella casa romana di Angeloni è stato sequestrato un computer. In via Mazzarino, casa degli Stati, ieri mattina un carroattrezzi ha provveduto a portare via l'Audi A4 donata. Oggi alle 9, all'Aquila, in programma gli interrogatori di garanzia. Gli indagati sono assistiti dagli avvocati Antonio Milo e Alfredo Iacone del Foro di Avezzano.

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