La Curia al Comune: ecco 35 milioni per la ricostruzione

L’AQUILA. Ci sono 35 milioni di euro nelle casse della Curia dell’Aquila che aspettano di essere utilizzati per costruire centri di aggregazione, scuole, centri sociali nelle frazioni del cratere. Finora, solo tre ne sono stati sfruttati.
È del destino di questi soldi, raccolti all’indomani del terremoto dalle Caritas di tutt’Italia, che l’arcivescovo dell’Aquila, monsignor Giuseppe Molinari, e il vescovo ausiliare Giovanni D’Ercole, sono andati ieri mattina a chieder conto, durante il consiglio comunale, a sindaco e consiglieri.

«Entro un mese dobbiamo sapere come saranno utilizzati», ha detto D’Ercole, «altrimenti li dovremo restituire». A premere in tal senso è proprio il presidente della Confederazione episcopale, Angelo Bagnasco, che ha dato mandato alla Caritas dell’Aquila di utilizzare questi fondi per progetti volti appunto al sociale. La domanda dei vescovi ha il sapore dell’urgenza e a essa il sindaco Massimo Cialente ha cercato di dare subito una certezza: «Nel più breve tempo possibile faremo una programmazione insieme alla Caritas e alla Curia per stabilire cosa costruire con i restanti 32 milioni».

Ma D’Ercole, appoggiato da Molinari, ha chiesto che alle parole «si facciano seguire i fatti. Chiediamo agli amministratori se sono disposti a darci una risposta su questi fondi», ha detto preoccupato della lentezza con cui il Comune si è interessato della «fase sociale dell’emergenza».
D’Ercole ha poi ricordato le iniziative e i progetti ai quali la Curia sta lavorando per la rinascita della città: «Con 3 milioni di quei 35 abbiamo costruito un centro sociale a Bagno, uno a San Giacomo, una scuola a Roio. Abbiamo creato un’unità di crisi per studiare una mappatura della città e messo a disposizione 6 milioni per il microcredito da destinare alle famiglie e alle imprese in difficoltà. La chiesa sta poi lavorando molto per rendere il centro storico dell’Aquila patrimonio dell’Unesco».

«Credo che la storia di questa città si giochi entro i prossimi sei mesi», ha aggiunto l’ausiliare di Molinari, «e vorrei che quello di oggi fosse il primo incontro di un tavolo permanente fra Comune e Curia».
La risposta di Cialente ai vescovi giunti nella sala Spagnoli del consiglio regionale insieme a tutti i parroci della città, non si è fatta attendere: «Non perderemo questi 32 milioni», ha assicurato, ricordando tuttavia che ci sono in ballo altri impegni e la costruzione vera e propria della città: «Entro 10-15 giorni presenteremo anche la pianificazione delle aree pubbliche del progetto Case in cui realizzare spazi sociali comuni, e d’ora in poi ogni decisione verrà presa pensando all’assetto definitivo dell’Aquila, ogni euro sarà speso a tale scopo».

Entro giugno, ha promesso, «faremo tutto ciò che serve per utilizzare i fondi da destinare alle aree pubbliche».
Un’esortazione a mettere da parte gli interessi ideologici e a lavorare uniti per la ricostruzion è arrivata invece dall’arcivescovo Molinari, che ha citato Olivetti, Pio XI, Sant’Agostino per dire agli amministratori del Comune che «noi non siamo qui a pretendere, ma a dirvi di darci la possibilità di aiutarvi a salvare questa bellissima città. Noi mettiamo le nostre competenze a vostra disposizione».

Ma quello di ieri è stato anche il giorno in cui il consiglio ha stabilito che il 6 aprile sarà giorno di lutto cittadino, votando all’unanimità una proposta di cui il primo firmatario è il consigliere Giuseppe Bernardi.
Una data che l’amministrazione cercherà di rendere al più presto permante e che entrerà negli atti della storia aquilana.
«Ora bisognerà studiare con la Commissione statuto, i meccanismi per istituzionalizzarla», ha spiegato Cialente.

All’unanimità è stata approvata dal consiglio comunale anche la mozione di Enrico Verini sul «Ripristino dei benefìci sui pedaggi autostradali per gli abitanti del cratere».
Il sindaco dovrà ora sollecitare il Commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi.
Oggi stesso, probabilmente, verrà firmato proprio un decreto del Commissario per bloccare il pagamento dei pedaggi per gli sfollati del cratere fino al 31 marzo: «Sarà nostro impegno però», ha assicurato il sindaco, «estendere la sospensione almeno fino a maggio».

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