La Curia pronta a costruire 2 chiese: Pile e Cansatessa

L’arcivescovo Petrocchi nell’incontro con i giornalisti: vogliamo contribuire alla rinascita spirituale della città
L'AQUILA. La Chiesa aquilana vuole contribuire attivamente alla rinascita della città e in tal senso è pronta a impegnarsi anche economicamente di intesa con la Cei (Conferenza episcopale italiana). Si tratta in particolare della costruzione di due nuove chiese: una a Cansatessa su un terreno acquistato anni fa (arcivescovo Giuseppe Molinari) recuperando un progetto che non aveva avuto seguito a causa del terremoto del 2009 e un'altra a Pile, quartiere dell'Aquila molto popolato e nel quale serve un edificio sacro più ampio e funzionale. Ma non solo. L'obiettivo è pure mettere a norma, e quindi rendere agibili, tre strutture sorte grazie a donazioni post-sisma che oggi sono inutilizzate: una è a Paganica (palasport), un'altra è a Roio e una si trova a Monticchio. L'annuncio ufficiale delle iniziative che la diocesi intende intraprendere nei prossimi mesi lo ha dato l'arcivescovo Giuseppe Petrocchi nel corso del tradizionale incontro di fine gennaio con i giornalisti aquilani alla presenza del presidente dell'Ordine, Stefano Pallotta. Ma non c'è solo questo. Petrocchi ha fornito i numeri relativi alla ricostruzione delle chiese: su 406 edifici inagibili solo 150 sono stati riaperti. Le norme relative ai terremoti 2016-2017 danno la possibilità alle diocesi di essere soggetti attuatori e quindi protagoniste della rinascita delle chiese. Ma su questo aspetto Petrocchi è stato cauto: «Siamo disponibili a essere soggetti attuatori ma le norme devono essere chiare, trasparenti e devono fornirci gli strumenti adeguati. A noi, sia chiaro, non interessano gli appalti, ci interessa certo la ricostruzione materiale, ma soprattutto abbiamo a cuore quella spirituale e sociale e in questo siamo a servizio della comunità, noi crediamo nel futuro dell'Aquila e nelle nuove generazioni».
L'arcivescovo è stato cauto sulle notizie che danno per imminente l'appalto per la ricostruzione della cattedrale, al centro di un intricatissimo iter burocratico: «Prendiamo atto con piacere che si intravede una luce in fondo al tunnel, ma dopo tante delusioni aspettiamo i fatti».
L'incontro con i giornalisti è stato introdotto da don Claudio Tracanna, delegato ai rapporti con la stampa, il quale ha ricordato Gianfranco Sciarra, scomparso qualche mese fa e che era stato sempre presente agli incontri con gli arcivescovi. La discussione è stata incentrata sul messaggio di Papa Francesco in occasione della giornata delle comunicazioni sociali dal titolo: «La verità vi farà liberi, notizie false e giornalismo di pace».
«La ricerca della verità va coniugata con il bene», ha sottolineato Petrocchi, «le notizie non devono mai ferire le persone altrimenti creano un grave danno sociale, mai avere un atteggiamento ostile o per partito preso». Il presidente Pallotta ha invece sottolineato che «i giornalisti sono costruttori di significato delle notizie. Come riesce a ricostruire i fatti un quotidiano nessun altro riesce a farlo. Dei giornalisti non si può fare a meno».
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