La mensa in ospedale è ancora chiusa nonostante gli annunci

Due anni fa l’intesa tra azienda sanitaria e sindacati ma i locali al pianterreno non sono ancora disponibili

AVEZZANO. Doveva essere un servizio innovativo, capace di far fronte alle esigenze di centinaia di lavoratori, ma anche di utenti. Invece la mensa dell'ospedale di Avezzano con tariffe super economiche è rimasta fino a oggi una chimera. Già a giugno del 2012 sembrava cosa fatta. Era stato siglato infatti accordo sindacale con l’azienda sanitaria. La struttura, doveva nascere all’interno dell’ospedale, e i lavori dovevano durare due mesi.

Dovevano essere messi a disposizione i locali al piano terra, nell’ala laterale del Santi Filippo e Nicola, dove c’era una volta la vecchia cucina per i pazienti. Lo stesso progetto doveva essere realizzato all’ospedale di Sulmona. La mensa doveva accogliere anche clienti esterni e visitatori dei pazienti. Una lunga trattativa tra Asl e sindacati aveva portato a un accordo definito "storico" ma che fino a oggi è rimasto solo sulla carta.

L’intera zona necessaria a realizzare la mensa doveva subire degli interventi di piccola entità, come la realizzazione del controsoffitto, ma prima della fine dell’estate tutto doveva essere pronto. Invece la situazione attuale della struttura è pressoché uguale ad allora, nonostante siano passati quasi due anni. Per la vita sociale degli oltre mille dipendenti si sarebbe trattato di una vera e propria rivoluzione come anche per i lavoratori delle aziende dell’indotto che avrebbero potuto accorciare i tempi necessari per andare a pranzo. La mensa inoltre, se sarà realizzata, avrà delle tariffe molto vantaggiose rispetto ai prezzi di ristoranti e pizzerie.

I dipendenti che ne avranno diritto, cioè che all’ora del pasto saranno in servizio, mangeranno un pasto completo pagando solo un euro. Gli altri, quelli fuori servizio, pagheranno di più, ma con una tariffa agevolata. Per gli esterni, come ad esempio i visitatori, il prezzo sarà ancora diverso.

Un primo ostacolo all'apertura fu rappresentato dal fatto che quei locali erano occupati dal materiale per le sale operatorie in via di ristrutturazione, da soluzioni biologiche e da attrezzatura elettromedicali. Successivamente l'altro problema riguardò la gestione della mensa.

L'arrivo della privatizzazione del servizio, e quindi dell'affidamento a una ditta esterna della gestione dei pasti, non ha mai fatto però sbloccare il progetto della mensa per dipendenti e visitatori.

Pietro Guida

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