La missione delle suore: redimere le prostitute
Incontri delle religiose con le “lucciole” «per portare una parola di conforto» Prosegue l’attività dei seminaristi: diffondere il messaggio di papa Francesco
AVEZZANO. Giovani seminaristi, suore e laici mettono in pratica il messaggio di papa Francesco e vanno in mezzo alle prostitute, alle famiglie e ai giovani per portare una parola di conforto. La settimana missionaria quest’anno ha assunto un tono diverso nella diocesi dei Marsi grazie all’arrivo di 47 giovani del pontificio seminario Pio X di Chieti, di oltre 20 suore del Sacro Cuore e di tanti laici che si sono avvicinati agli “ultimi” per mettere in pratica le parole del Signore. «Durante la nostra missione abbiamo incontrato anche delle prostitute», ha raccontato suor Carla Venditti, «l’approccio è stato quello di portare una parola buona e di chiedere se serviva qualcosa. Molte di loro si sono aperte, hanno parlato con noi, un paio invece si sono allontanate. Ci hanno chiesto abiti e beni di prima necessità per i loro figli».
Nella missione, curata da don Enzo Massotti, padre spirituale del seminario, don Claide Berardi e don Vincenzo De Mario, sacerdoti rispettivamente della cattedrale e della parrocchia dello Spirito Santo, protagonisti sono stati i giovani. A loro, infatti, si sono rivolte sia le suore, sia i seminaristi che li hanno incontrati a scuola la mattina e negli oratori e in strada il pomeriggio. «Siamo andate dai ragazzi che stanno seduti sulle scale della cattedrale», ha continuato suor Carla, «abbiamo parlato con loro a lungo proprio nell’ambito della nostra iniziativa. Poi abbiamo incontrato le persone povere, quelle che stanno per strada, e i malati ricoverati negli ospedali». Nella settimana missionaria, che si concluderà sabato e che domani alle 18 vedrà tutti gli attori coinvolti in cattedrale in una grande festa, l’accoglienza e la fratellanza sono state le parole d’ordine. «Abbiamo avuto una bellissima accoglienza in cattedrale», ha spiegato il seminarista Luca Capannolo, «ci si è stato assegnato il mandato della missione che non è più solo quella che si fa nei paesi del Terzo mondo, ma quella nei paesi dove il messaggio del Signore è sbiadito. Nelle scuole abbiamo fatto un momento di riflessione sulla vita, spiegando ai giovani che non bisogna seguire i sogni, ma la vocazione di ognuno di noi. È stata un’esperienza molto bella perché i ragazzi fanno domande molto profonde e sono interessati alla nostra esperienza». I giovani seminaristi sono stati accolti dalle famiglie del posto e con loro hanno organizzato dei momenti di confronto, di conoscenza e di preghiera. «Quello che mi è rimasto di più è lo sguardo delle persone che all’inizio sono sorprese, poi sono contente di averci e di scoprire “il nostro mondo”, ha concluso il seminarista, «durante l’appuntamento del centro di ascolto diverse famiglie si radunano in una casa e noi portiamo Gesù in mezzo a loro. Sono momenti unici che non dimenticheremo».
Eleonora Berardinetti
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