La Pietraquaria “nasconde” un castello

5 Agosto 2018

Svelati i risultati dei rilievi archeologici: confermata l’occupazione del sito sul monte Salviano

AVEZZANO. Non ci sono più dubbi: il santuario della Madonna di Pietraquaria sorge sul sito di un incastellamento medievale. I risultati dei primi rilievi, eseguiti dall’archeologo Carmine Malandra e illustrati al Palazzo Torlonia dal professor Giuseppe Grossi, direttore scientifico dell’Archeoclub Marsica, hanno evidenziato l’esistenza di una prima fase di occupazione del sito, con un primo recinto, databile a metà dell’XI secolo, vista la presenza di ceramica a vetrina pesante e di una seconda, dal XII al XIII secolo, con un secondo recinto dotato di torrette rettangolari, tre torri quadrate e due ingressi: uno verso i Piani Palentini – dove ora dal convento dei frati si sale verso la croce – e uno verso Avezzano, di cui rimangono i gradini d’accesso. All’interno sono evidenti i resti di una recinzione muraria, una neviera circolare, un edifico con una scala di accesso e un altro dotato di cisterna A segnare la fine del borgo fortificato, appartenente alla contea di Albe, sarebbe stata la sconfitta di Corradino di Svevia nella battaglia di Tagliacozzo, avvenuta il 23 agosto 1268. Carlo d’Angiò, per vendicarsi dei conti di Albe, che avevano parteggiato per Corradino, distrusse il borgo e gli abitanti furono costretti a spostarsi verso il Fucino e a insediarsi ad Avezzano, che da “villa” diventerà un insediamento fortificato (castrum), con castello e recinto murario dotato di torri e tre porte. Nei primi anni del 1300, infatti, la chiesa di Santa Maria, che faceva parte dell’insediamento di Pietraquaria , appare col nome di Sante Marie del Monte di Avezzano, a riprova della sua appartenenza al feudo della città. La chiesa, dunque, continuò a essere utilizzata anche dopo l’abbandono degli abitanti del borgo. Sembra ormai certo che nel castello di Pietraquaria, nell’estate del 1242, abbia soggiornato l’imperatore Federico II, venuto nella Marsica per seguire di persona i lavori di ripristino dell’Emissario di Claudio. La Soprintendenza archeologia, beni culturali e paesaggio d’Abruzzo, dopo l’esito dei rilievi, non avrebbe alcuna difficoltà ad avviare gli scavi. «Come per altri siti», ha detto Emanuela Ceccaroni, funzionaria della Soprintendenza, «potremmo darli in concessione a un Ente, che potrebbe essere un Centro di ricerca o una Università, in grado di assumersi la responsabilità scientifica ed economica di portarli avanti».
La Ceccaroni ha colto l’occasione per ribadire la necessità di adibire un’ala del Palazzo Torlonia a Museo archeologico della Marsica. Una spinta forte alla valorizzazione del sito di Pietraquaria, contribuendo finanziariamente, potrebbe venire dal Comune e dal mondo imprenditoriale di Avezzano, facendo tesoro delle parole dell’assessore alla Cultura, Pierluigi Di Stefano, presente all’incontro: «La Marsica non è solo patate».
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