La pioggia non ferma l’accensione dei focaracci

La tradizionale fiaccolata sul Salviano ha aperto la festa della Pietraquaria Oggi la processione con la messa in cattedrale officiata dal vescovo Santoro

AVEZZANO. Nonostante la pioggia e il freddo è stata rinnovata con la stessa devozione e lo stesso impegno del passato la tradizionale ricorrenza dei focaracci. Una lunga preparazione, durata giorni e che ha visto impegnati interi quartieri e parrocchie, ha dato il via all'accensione dei fuochi che hanno illuminato la notte più lunga della comunità avezzanese, quella che precede la festa della Madonna di Pietraquaria. Via ai festeggiamenti è stata la tradizionale fiaccolata sul monte Salviano. Una scia di fiaccole ha segnato il percorso che dal santuario conduce a valle. La luce simbolo della Vergine che illumina i fedeli ha acceso i grandi falò in città. La tradizione che passa di padre in figlio ha visto ieri la partecipazione di moltissimi giovani che si sono impegnati per realizzare il loro focaraccio e onorare la Madonna. Nei rioni le famiglie si sono raccolti intorno al fuoco, così come nelle parrocchie e nei centri sportivi della città. Secondo la leggenda, la tradizione dei focaracci nasce da una vivace discussione avvenuta tra gli avezzanesi e gli abitanti di Cese, su chi meritasse la protezione della Madonna di Pietraquaria. Non trovando soluzione, si decise di posizionare la Madonna con lo sguardo girato verso sud affinché fosse Lei a scegliere. Gli avezzanesi accesero dei grandi fuochi in tutta la città, attirando così l’attenzione della Madonna la quale si voltò incuriosita a guardare quanto accadeva ad Avezzano e ne divenne così la protettrice. Questa mattina i festeggiamenti si apriranno alle 8 con la celebrazione della messa nel santuario officiata dal vescovo Pietro Santoro. Alle 9 dal Monte Salviano partirà la processione che arriverà a via Napoli, punto di incontro con la statua della Madonna portata a spalla dai fedeli in arrivo dalla cattedrale. Alle 12 funzione al Santuario officiata dal ministro provinciale dei cappuccini, padre Carmine Ranieri. (p.g.)

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