La Pomilio: l'amico Esposito mi incoraggiò a scrivere

Il ricordo della scrittrice avezzanese: di lui mi colpivano la grande umanità e la sottile ironia

 CELANO. La scrittrice Emma Pomilio ha scritto un pensiero in memoria dell'amico professor Vittoriano Esposito, recentemente scomparso.  «Mi sembra di averlo sempre conosciuto, anche da ragazza, in quanto era amico dei miei e in casa lo sentivo nominare spesso. Parecchi anni fa gli sottoposi dei racconti. Fu molto gentile e scrisse a mano una nota in cui affermava che ero versata nella difficile arte del racconto. Per me, ai primi tentativi, fu un grande incoraggiamento. Ma ho potuto constatare nel tempo che ha aiutato tanti giovani scrittori e poeti. Nel suo studio c'erano montagne di libri e di manoscritti che gli arrivavano da tutta Italia. Mentre si occupava di scrittori di fama, sua attività principale, si dedicava anche alla lettura di molti esordienti, lavoro pesante spesso improduttivo. Lui lo faceva con amore, come una missione, consigliando e istradando chi gli si rivolgeva. Ma teneva particolarmente agli scrittori abruzzesi, ai giovani, e molto alle donne, che infine si stavano affacciando sulla scena di una regione in cui da poco sembravano sconfitte la povertà e l'arretratezza. Amava la sua terra e intendeva valorizzarla, a questo ha dedicato la sua vita, capace di lavorare ore e ore sempre animato da una volontà ferrea, e assistito dalla moglie Ninetta, che lo sollevava dagli impegni pratici. Dei nostri incontri rammento il suo garbo e l'educazione, l'interesse profondo per gli altri e la capacità di ascoltarli con infinita pazienza. In ogni colloquio venivano alla luce di lui acume critico, profonda cultura, grande umanità e sottile ironia, quella ricchezza interiore alla base dei suoi testi. Lo ricordo con la gioia di averlo frequentato e con gratitudine per la grande opera che ha lasciato a tutti noi».

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