La sfida dei vertici di Accord Phoenix: portiamo lavoro

Il sindaco e Lolli ufficializzano l’avvio dello stabilimento Dalla Germania e dalla Francia in arrivo i macchinari

L’AQUILA. «Metteteci alla prova». Hanno aspettato quattro anni, gli ex lavoratori del polo elettronico, per rivolgere questa richiesta al presidente Ravi Shankar, al direttore generale Francesco Baldarelli e al direttore finanziario Michele Polini. Lo fanno nel giorno in cui a Palazzo Fibbioni viene ufficializzato l’insediamento dell’Accord Phoenix all’interno dell’ex Italtel. Sono 129 i posti di lavoro confermati dai vertici dell’azienda, che si occuperà di green-economy, riciclando rifiuti elettronici. La prima linea produttiva sarà attiva entro sei mesi, con 56 persone assunte direttamente e altre 30 nell’indotto. In un anno si produrrà un milione di tonnellate di materiale secondario, tra plastica, metallo, acciaio, rame e vetro. E l’obiettivo è, sempre in un anno, di arrivare all’attivazione anche della seconda linea, in modo da completare la pianta organica. Il progetto è innovativo, brevettato dall’ingegnere anglo-indiano Shankar che, dopo aver lavorato per 26 anni in tutto il mondo nel settore finanziario, ha deciso di investire circa 48 milioni in Italia e ha scelto L’Aquila «per fare qualcosa di buono per l’ambiente». Il mercato è enorme e l’attivazione del sito aquilano potrebbe innescare un circolo virtuoso, con la creazione di un distretto di recupero e lavorazione delle materie, al quale sarebbero già interessate, come annuncia il presidente Shankar, aziende automobilistiche tedesche. Dalla Germania e dalla Francia stanno per arrivare i macchinari, con i primi lavoratori che saranno assunti e formati nel giro di tre mesi: ieri l’Accord ha preso possesso dell’area e sono già stati firmati i contratti e pagati gli anticipi per i lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione dello stabile, che ha un’estensione di circa 25mila metri quadrati. Insomma, ci siamo, come sottolineano con soddisfazione il sindaco Massimo Cialente e il vicepresidente della Regione Giovanni Lolli, che in questa operazione, molto osteggiata, hanno sempre creduto. «Abbiamo vinto tutti, perché ha vinto la città, lo dovevamo a questi lavoratori, che rappresentano la discendenza dello storico polo elettronico aquilano. Abbiamo di fronte il secondo investimento straniero in Italia, dopo Cisco. Segno che il nostro territorio è credibile e dalle grandi potenzialità. E questo è solo il primo passo». Gli impegni assunti saranno rispettati: a fronte dei 10,7 milioni concessi da Invitalia nell’ambito dei fondi per la ricostruzione, saranno ricollocati i lavoratori fuoriusciti da Finmek, Intercompel, P&A Service e Fida. Il presidente Shankar, che sta per trasferirsi in città col direttore Baldarelli, avverte «Si parte con le assunzioni senza mediazioni, senza discriminazioni di sesso, senza gerarchie. Dentro la mia azienda tutti saranno responsabili, nella massima trasparenza, e vigerà un sistema di regole e sicurezza ferreo. Solo quando partirà la produzione, e cioè tra sei mesi, sapremo se ci sarà guadagno. È un rischio che ho voluto correre, ma sono certo che andrà bene».

Romana Scopano

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