foto d'archivio

SULMONA

Lancio di sassi dal cavalcavia dell'A25: salvi cardiologo e il figlio 

Il medico stava tornando nella Valle Peligna, danni al parabrezza della vettura. L’episodio all’altezza dell’area di servizio di Brecciarola. Il racconto: «Li ho visti, erano ragazzini»

SULMONA. Stava percorrendo l’autostrada A25 in compagnia del figlio quando, all’altezza di Brecciarola, alcuni ragazzi fermi su un viadotto, gli hanno lanciato delle pietre contro l’auto. Un sasso ha centrato in pieno il parabrezza che, miracolosamente, è rimasto intatto. Poteva finire in tragedia la disavventura di cui è stato protagonista, suo malgrado, un cardiologo che lavora all’ospedale dell’Annunziata a Sulmona, Pericle Di Napoli. Né l’uomo né il figlio sono rimasti feriti, ma forte è stato lo spavento. «La mia fortuna», racconta Di Napoli, «è stata quella di vedere il lancio del sasso e di non aver perso il controllo dell’auto altrimenti non so come sarebbe andata a finire. È necessario prestare attenzione per evitare che il gioco di questi ragazzini si trasformi in tragedia».
L’episodio si è verificato nel territorio comunale di Chieti. Il medico stava tornando a Pettorano sul Gizio, dove vive con la sua famiglia, a bordo della sua Bmw, dopo aver fatto un giro con il figlio nei negozi della costa. «Stavamo tranquillamente tornando a casa, senza fretta; era domenica e giorno di festa e avevo deciso di accompagnare mio figlio a fare un giro a Pescara», racconta Di Napoli, «percorrendo l’autostrada, nel tratto dell’area di servizio di Brecciarola, ho notato che ci stavamo avvicinando a un cavalcavia e l’occhio mi è andato verso alcuni ragazzi che sembrava stessero giocando sul ponte. Ma proprio mentre ci apprestavamo a sorpassare il ponte ho visto uno dei ragazzini lanciare un sasso verso di noi e subito colpire il parabrezza. Il primo pensiero è stato quello di abbassare la testa, stessa cosa ho urlato di fare a mio figlio. Fortunatamente il parabrezza ha retto al colpo con il sasso che ha lasciato un danno evidente sul vetro, che non è andato in frantumi».
Dopo aver accostato l’auto nello spazio di sosta, ed essersi ripreso dallo spavento, il medico ha cercato di fotografare i ragazzini, ma nel frattempo si erano allontanati in tutta fretta. Poi, dopo aver controllato e fotografato il danno all’auto, ha messo un post sui social per avvisare del pericolo gli automobilisti in transito. Quindi ha proseguito il suo viaggio fino a raggiungere il comando della sottosezione della polizia stradale di Pratola Peligna, competente per territorio, per raccontare quello che gli era capitato e depositare formale denuncia contro ignoti. Gli agenti della Polstrada di Pratola hanno effettuato anche un sopralluogo sul posto ma dei ragazzini nemmeno l’ombra. La polizia spera nella testimonianza di qualcuno per risalire agli autori dello scellerato gesto.
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