L’Aquila dice addio a Barberio, decano del giornalismo: aveva perso la moglie pochi mesi fa

Sergio Barberio aveva 77 anni. Una carriera lunga e importante, iniziata all’Aquila e proseguita poi fuori regione, in testate di rilievo nazionale. Storico tifoso del calcio aquilano
L’AQUILA. Si è spento a 77 anni, all’ospedale dell’Aquila, il giornalista sportivo Sergio Barberio, dopo una malattia affrontata con dignità e riservatezza. Da qualche mese aveva perso la moglie e, segnato da quel dolore, era tornato a vivere nella sua città, dove aveva mosso i primi passi nella professione. Una carriera lunga e importante, iniziata all’Aquila e proseguita poi fuori regione, in testate di rilievo nazionale.
La notizia della sua morte si è rapidamente diffusa nell’ambiente giornalistico dei decani aquilani, al quale era rimasto sempre legato. Era considerato un punto di riferimento, una bussola per i colleghi più giovani, che in lui trovavano saggezza, equilibrio e passione per il mestiere. Barberio aveva iniziato la sua attività con “L’Aquila Sette”, “Abruzzo Sette” e il quotidiano “Il Tempo”, per i quali scriveva negli anni Settanta, distinguendosi per competenza e stile, prima del trasferimento a Roma, dove continuò la collaborazione con lo stesso quotidiano. Per un periodo si occupò anche di Formula Uno per il “Corriere della Sera”, ampliando così il suo raggio professionale nel panorama dello sport nazionale. In seguito si trasferì a Bolzano, dove entrò a far parte della redazione del “Corriere Alto Adige”, quotidiano del gruppo Corriere della Sera, assumendo anche l’incarico di direttore commerciale.
Dopo il pensionamento aveva scelto di restare a vivere a Merano, città che amava, ma dopo la scomparsa della compagna di vita aveva deciso, con forza e nostalgia, di tornare a casa, nella sua L’Aquila, alla quale era legato da un sentimento profondo e indissolubile.
Appassionato e super tifoso dell’Aquila Calcio, seguiva con costanza le vicende della squadra e della società, trasmettendo questa passione ai nipoti, che oggi ne raccolgono l’eredità affettiva. Lascia la figlia Flavia, i nipoti Massimiliano e Pierluigi, figli del fratello Antonio, la sorella Loredana e i nipoti Fabio e Roberto Alessandroni. Un uomo dal carattere solare, amato da tutti, con la battuta sempre pronta e una grande voglia di vivere: così lo ricordano amici e colleghi, grati per l’esempio umano e professionale che ha lasciato. Oggi si sono svolti i funerali.
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