Lavoratori Cup, no al contratto di 6 mesi

La protesta nei confronti della nuova ditta Gpi che ha vinto l’appalto da 57 milioni. Chiesto l’intervento della polizia

L’AQUILA. Erano assunti a tempo indeterminato. Ora, per i 32 lavoratori del Cup dell’ospedale San Salvatore, si prospetta un contratto di soli sei mesi. Questa la decisione assunta dalla ditta Gpi spa di Trento, che ha vinto l’appalto da 57 milioni per la gestione dei centri unici di prenotazione delle Asl abruzzesi. Convocati per la firma del contratto, i 32 operatori aquilani si sono rifiutati di sottoscriverlo e ne sono scaturiti momenti di tensione, nella sede di via Aldo Moro, tanto che è stato necessario l’intervento della polizia. «I 32 lavoratori sono impiegati da quasi 10 anni nel Cup», hanno spiegato Giuliana Vespa, segretario provinciale dell’Ugl e Teresa Circi, del direttivo della Uil, «e dopo il passaggio di consegne tra la società uscente, la Capodarco, e la ditta vincitrice dell’appalto, si è avuta l’amara sorpresa di ricevere un telegramma, in cui si chiedeva di presentarsi per la firma del nuovo contratto a tempo. Naturalmente nessuno ha accettato le nuove condizioni e il tafferuglio si è creato quando la Gpi di Trento non ha voluto firmare, per ricevuta, le dichiarazioni scritte in cui venivano spiegate le motivazioni del rifiuto. Per questo abbiamo chiamato le forze dell’ordine». Gli addetti del Cup hanno lavorato dal 2006 con la Capodarco: «Sappiamo», ha sottolineato Vespa, «che nelle altre aziende sanitarie abruzzesi la Gpi di Trento ha confermato i precedenti contratti a tempo indeterminato. Qui è stata fatta una scelta diversa, che riteniamo non legittima. Il capitolato non è cambiato e i lavoratori, in base all’articolo 4 del contratto collettivo nazionale multiservizi e all’articolo 37 del contratto collettivo delle cooperative sociali, dovevano essere riassunti alle stesse condizioni». Ora si attendono notizie dalla Gpi: «Le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil hanno inviato una diffida alla ditta», ha concluso Circi, «e se non arriva una risposta entro tre giorni procederanno con una denuncia per condotta antisindacale».

Romana Scopano

©RIPRODUZIONE RISERVATA