LFoundry, altri 50 addetti verso la mobilità ad Avezzano

Accordo tra azienda e sindacati, pronti incentivi per chi lascerà il lavoro. L’uscita dallo stabilimento sarà possibile fino alla fine dell’anno

AVEZZANO. LFoundry apre la mobilità per 50 dipendenti che potranno lasciare il sito entro la fine dell'anno con degli incentivi. Il patto è stato siglato ieri tra l'azienda e le parti sociali.

L'iniziativa fa parte dell'accordo quadro firmato lo scorso anno al ministero per lo Sviluppo economico per la gestione degli esuberi. La mobilità volontaria è uno degli ammortizzatori scelti dalle parti e già adottati in passato. In base a quanto stabilito, infatti, già 50 dipendenti hanno lasciato il sito con bonus stabiliti dalla proprietà. Ora si è aperta una nuova ondata di mobilità che riguarderà altri 50 impiegati. Durante l'incontro di ieri il responsabile delle relazioni industriali Alessandro Albertini e Fabrizio Felli dell'ufficio del personale, insieme ai rappresentanti sindacali di stabilimento, hanno discusso insieme il piano per la mobilità volontaria.

Non ci saranno, a differenza della tornata precedente, i bonus per chi lascerà prima il sito. I dipendenti avranno degli incentivi in base ai livelli e agli anni di permanenza nelle liste di mobilità: tra i 20 e i 30 anni un anno, tra i 30 e i 40 due anni, tra i 40 e i 50 tre anni, oltre i 50 quattro anni. Il dipendente che sceglierà di andare via potrà usufruire di ferie e permessi accantonati nel corso degli anni.

Ogni lavoratore potrà scegliere dalle prossime settimane fino alla fine dell'anno se restare in azienda o lasciare e costruirsi un futuro fuori dall'LFoundry.

«È una grande opportunità per le persone che vogliono cambiare vita e andare via dall'azienda», ha spiegato Roberto Di Francesco, rappresentante di stabilimento della Fiom-Cgil, «è però negativa per il sito perché continua a svuotarsi di competenze e di lavoratori e soprattutto per il territorio. A differenza della tornata di mobilità precedente non ci saranno i bonus di prelazione, e quindi chi va via prima non riceverà nulla proprio perché si tratta di un percorso diverso e aperto».

Lo scorso anno la mobilità venne aperta per 120 lavoratori: 50 impiegati del quarto e quinto livello, 10 impiegati del quinto livello super, 40 del sesto livello, 10 del settimo livello e 10 del settimo livello quadro. Chi decideva di lasciare il sito industriale entro il 15 luglio riceveva una somma una tantum di 6mila euro, chi invece se ne andava entro il 15 agosto di 3mila. La richiesta di mobilità venne aperta per 120 dipendenti, ma poi meno della metà ne usufruirono.

Eleonora Berardinetti

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