Liceo musicale, in Regione se le suonano 

Berardinetti contrattacca: «Un istituto per provincia, limite imposto dal Ministero». Di Pangrazio e Di Nicola accusano

AVEZZANO. Strada obbligata sul Liceo musicale: l’assessore regionale Lorenzo Berardinetti, messo sul banco degli accusati dai consiglieri provinciali Gianluca Alfonsi, Alberto Lamorgese, Alfonsino Scamolla e Roberto Giovagnorio, per lo stop della giunta all’istituzione dell’atteso nuovo corso a indirizzo musicale all’istituto Galilei, non ci sta a passare per il “carnefice” del sogno marsicano.
LA DIFESA DELL’ASSESSORE. «È falso», replica Berardinetti, «che in qualità di assessore avrei impedito la realizzazione del Liceo musicale ad Avezzano per il quale mi sono sempre battuto. Nella loro foga pre-elettorale, nei giorni della presentazione della mia candidatura, nel tentativo maldestro di farmi passare come capro espiatorio della situazione, hanno dimenticato di precisare che la circolare del ministero stabilisce il limite di un Liceo musicale per ogni provincia. Dettaglio che, nella fretta, deve essergli sfuggito. La giunta regionale rispetta le leggi dello Stato, mi meraviglio che amministratori pubblici, pure insigni, ignorino o fanno finta di ignorare le leggi che valgono anche durante le campagne elettorali».
NO DEL TAVOLO TECNICO. La collega di giunta Marinella Sclocco aggiunge altri particolari sull’iter del piano regionale della rete scolastica 2019-2020 concluso con lo stop all’istituzione del Liceo musicale ad Avezzano. «La delibera», sostiene l’assessore Sclocco, «è arrivata in giunta con il parere negativo del tavolo tecnico interistituzionale regionale, non solo per il Liceo musicale di Avezzano, ma per tutte le richieste di nuovi indirizzi di studio provenienti dalle varie province. Il tavolo tecnico ha deciso di non autorizzare per l’anno scolastico 2019-2020 nuovi indirizzi di studio, considerate le difficoltà dell’organico regionale e soprattutto la necessità di evitare proliferazioni di indirizzi, tenuto conto del calo demografico in Abruzzo. Questo attacco è strumentale e fuorviante. Spero non sia frutto di mala fede. Come Regione, abbiamo sempre avuto, assieme ai colleghi di maggioranza, pieno rispetto dei territori, ben consapevoli che accrescere il piano dell’offerta formativa è elemento essenziale per una crescita dei nostri giovani».
VISIONI DIVERSE IN REGIONE. Contrari all’atto di giunta sia il presidente del consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, che il presidente della prima commissione, Maurizio Di Nicola. «L’istituzione del Liceo musicale ad Avezzano», scandisce Di Pangrazio, «è un’opportunità irrinunciabile. È la convinzione che ha accompagnato, nei tre anni precedenti, il mio impegno personale mirato a ottenere, nel merito, l’approvazione da parte della Provincia e la disponibilità organizzativa della direzione scolastica provinciale, fino a introdurre l’argomento in consiglio regionale. Ho più volte sollecitato il presidente vicario Giovanni Lolli ad assumere l’atto deliberativo ribadendo, da ultimo e con forza, la necessità di ripensare i motivi che hanno indotto la giunta all’adozione della delibera 997 e di come necessiti di una sostanziale modifica, con la quale Avezzano e la Marsica abbiano quel riconoscimento che spetta al territorio». Maurizio Di Nicola, presidente della commissione bilancio, si schiera al fianco dei consiglieri provinciali e invita la giunta a fare marcia indietro. «Questa scelta è un errore», afferma, «che mortifica il territorio marsicano molto più ampio dei confini di Avezzano. Alcuni comuni, come quelli dell’Alto Sangro, della Piana del Cavaliere o della Valle Roveto, distano 80 km dal capoluogo. La decisione disincentiva le iscrizioni verso questo indirizzo e non tiene in considerazione i costi che le famiglie dovranno sostenere per assicurare ai propri figli una formazione specifica in ambito coreutico e artistico».
UNA SPERIMENTAZIONE? Di Nicola sollecita la giunta regionale a «rivedere la decisione per avviare una sperimentazione, all’esito della quale esaminare i dati e poi pronunciarsi sul mantenimento o meno del nuovo indirizzo di studio».
«MANCA VOLONTÀ POLITICA». «Il Liceo musicale», replicano i consiglieri Alfonsi, Lamorgese, Scamolla e Giovagnorio, «non verrà attivato per mancanza di volontà politica da parte della Regione. Questa è l’unica verità incontestabile. L’ultima legge di bilancio, che prevede l’assunzione di nuovi docenti per i Licei musicali, rende puerile ogni giustificazione: in alcune province sono attivi fino a 7 licei musicali e le circolari ministeriali consentono a quelle con rilevante estensione territoriale e particolari caratteristiche orografiche di aprirne di nuovi».
GIOVANI FI E CAMPANILI. «Nessun Ministero ha impedito nulla», affermano i Giovani di Forza Italia, «non vi era la volontà politica di questo governo regionale di investire su di una terra, la Marsica, messa in secondo piano rispetto ad altre realtà territoriali vicine».
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