Lo stesso loculo venduto a 2 persone diverse

4 Ottobre 2016

Tione degli Abruzzi, il sindaco si accorge dell’errore ma taglia il risarcimento da 2.100 a 206 euro

L’AQUILA. Sarà stato per disattenzione, per una svista, una dimenticanza, ma sta di fatto che lo stesso loculo, nel cimitero di Tione degli Abruzzi, è stato venduto due volte, a due persone diverse. È accaduto alla famiglia di A.C.. «Nell’ottobre del 1986», racconta, «i miei genitori acquistarono due loculi firmando i contratti con l’allora sindaco Tullio Camilli, pagando complessivamente ottocentomila lire». Sono passati trent’anni, e i genitori di A.C. hanno deciso di acquistare altri due loculi in un altro comune, dove oggi riposano. Il loculo della madre, in seguito, è stato ceduto dalla famiglia, come atto di liberalità, in favore di un’altra persona. Ed è a questo punto che A.C. si reca al Comune per avere notizie circa il loculo rimanente. «L’attuale sindaco», riferisce, «lo stesso Camilli, con nota protocollata ha risposto che non risultava che i loculi in oggetto fossero stati venduti ai miei genitori. Innanzi alle minacce di adire le vie legali, però, quei documenti sono stati magicamente ritrovati. E così ho avuto notizia che il loculo di mio padre è stato venduto a un altro cittadino, inconsapevole di acquistare una proprietà che non era nelle disponibilità del Comune. Davanti alle mie rimostranze, il sindaco ha ammesso l’errore e ha offerto la somma di 2.100 euro in risarcimento del loculo impropriamente venduto, ossia la cifra attuale dei loculi cimiteriali. Abbiamo accettato la proposta, ma dopo un mese il Comune ci ha inviato una nuova nota in cui si spiegava che in base al nuovo regolamento di polizia mortuaria e servizi cimiteriali, approvato di recente, il risarcimento non ammonta più a 2.100 bensì a 206,58 euro. È una vicenda kafkiana», conclude A.C., «perché non solo il Comune ha venduto una proprietà della mia famiglia a 2.100 euro più le spese, ma ora a ristoro offre poco più di 200 euro, traendo un profitto ai danni di un cittadino. Ci chiediamo come sia stato possibile vendere lo stesso loculo a due persone diverse, visto che nel cimitero di Tione c’è solo una quarantina di tombe murarie. Ovviamente, pretenderemo il ristoro delle spese, oltre ai danni morali che la vicenda, dolorosa, sta arrecando alla mia famiglia». A seguire la vicenda per conto del cittadino, che annuncia azioni legali nei confronti del Comune, è l’avvocato Alessandro Piccinini.

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