Lolli: «La legge Barca ha bisogno di fare il tagliando»

21 Giugno 2014

L’AQUILA. Non ci sarà alcun assessorato regionale alla Ricostruzione. A dirlo durante la conferenza stampa per l’ufficializzazione della squadra del governo regionale è stato il vicepresidente della...

L’AQUILA. Non ci sarà alcun assessorato regionale alla Ricostruzione. A dirlo durante la conferenza stampa per l’ufficializzazione della squadra del governo regionale è stato il vicepresidente della giunta e assessore esterno, Giovanni Lolli. Cambio di rotta, dunque, rispetto a quanto detto più volte dal governatore, Luciano D’Alfonso, durante la campagna elettorale. Il presidente della Regione ha definito “fondamentale” il ruolo di Lolli nella ricostruzione dell’Aquila e del cratere sismico, e infatti «Lolli sarà un’armatura a favore dell’Abruzzo» ma il suo ruolo è «ancora da definire» e ci si sta lavorando, ha detto D’Alfonso. Lolli ha ribadito che non ci sarà assessorato alla Ricostruzione perché «la Regione ha già competenze su materie collegate ad essa, come ad esempio, quelle in materia urbanistica». Quanto alla frizione tra il Comune dell’Aquila e l’Ufficio speciale per la ricostruzione guidato da Paolo Aielli, il vicepresidente Lolli ha detto che «l’attuale struttura di governance è voluta dalla legge, per cambiarla si deve modificare prima la legge. Diciamo», ha specificato «che ha bisogno di un tagliando, che faremo al più presto insieme al sottosegretario Giovanni Legnini. L’obiettivo è incidere per ridurre al minimo le norme e lavorare di più con gli atti amministrativi». Sulla vicenda delle presunte inchieste nella ricostruzione di beni ecclesiastici e culturali, è intervenuto anche il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, il quale ha ribadito di essere «sconcertato. E’ un pasticcio che mette in difficoltà le procedure sulla ricostruzione dell’Aquila, che è al centro del programma di governo regionale. Con Magani» ha ricordato D’Alfonso «ci saremmo dovuti vedere fra qualche giorno, mentre ci siamo già incontrati di recente proprio per discutere del recupero dell’Aquila. Mi è piaciuta la distinzione della procura della Repubblica, per la quale il Comune ha saputo resistere alle pressioni della corruzione».

Marianna Gianforte