Luca non sa dei suoi amici morti

L'alpino ferito continua a chiedere alla moglie dei quattro commilitoni

LECCE NEI MARSI. Luca Cornacchia non sa. E per ora non deve ancora sapere. Le bare dei suoi commilitoni stanno per essere caricate su un Hercules, destinazione Roma Ciampino, quando l'alpino marsicano ricoverato all'ospedale di Delharam telefona alla moglie Monica.

«Io sto bene, ma dove sono i miei amici? Come stanno?». Il caporal maggiore Luca Cornacchia, 31 anni di Lecce nei Marsi, ieri mattina era insistente con sua moglie nella seconda telefonata fatta in Italia dopo l'attentato in cui è rimasto ferito. Ma Monica Cariola, la moglie che vive a Roma con il figlio Alessandro di un anno, sa bene che su questo argomento non deve rispondere. Il marito non sa ancora che gli altri non ce l'hanno fatta. Sarà qualcun altro - ovvero uno psicologo dell'Esercito - a dovergli dare la tragica notizia.

I suoi quattro commilitoni e amici - Gianmarco Manca, Sebastiano Ville, Francesco Vannozzi e Marco Pedone - stamane torneranno in Italia. E domani per loro si celebreranno solenni funerali di Stato. Luca non sarà presente. Probabilmente neanche oggi sarà messo al corrente della loro morte. Per ora il caporal maggiore degli alpini resta ricoverato nell'ospedale americano che si trova nella provincia di Farah, dove è avvenuto l'assalto dei talebani che sabato hanno fatto saltare in aria l'autoblindo Lince sul quale viaggiavano i cinque alpini della Brigata Julia. Il 3 ottobre, sul suo profilo di Facebook, Cornacchia aveva scritto: «Mi sono rotto di stare qua in Afghanistan, non si capisce niente». Ieri mattina, a casa del giovane militare degli alpini, papà Domenico e mamma Cesidia erano in attesa di notizie sul suo ritorno. «Sappiamo che è stato sottoposto a un intervento chirurgico», ha detto il padre «ma non conosciamo bene la data del trasferimento in Italia. Domani sembra che non tornerà». Non tornerà oggi l'alpino marsicano, che è stato operato a un piede e a una gamba. Non corre pericolo di vita, ma dovrà restare in osservazione in ospedale ancora qualche giorno. Poi, secondo quanto riferiscono le fonti militari, rientrerà a Roma, ma dovrà continuare gli accertamenti all'ospedale militare del Celio.

Luca ha chiamato nelle prime ore del mattino di ieri sua moglie Monica. «Sto bene, state tranquilli», ha detto rivolgendosi a moglie e figlio. Poi ha chiesto dei genitori, e subito dopo la domanda alla quale Monica era stata preparata: «Dove sono i miei amici? Come stanno?». Evidentemente Luca non li ha visti nell'ospedale americano dove è ricoverato e ha avuto dei dubbi. Non sa ancora che non ci sono più. Ora sono i genitori ad attendere di parlare con il figlio, cosa che probabilmente avverrà tra oggi e domani.
(ha collaborato Pietro Guida)

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