Luco dei Marsi

Luco dei Marsi in lutto: «Marivera, simbolo di coraggio e onestà»

9 Dicembre 2025

Chiesa gremita per il saluto alla 68enne morta dopo una lunga malattia. Primi cittadini schierati, il ricordo della figlia Clara

LUCO DEI MARSI. Primi cittadini in fascia tricolore scortano la collega sindaca Marivera De Rosa nel suo ultimo viaggio.

Sono arrivati da tutta la Marsica e si sono uniti al marito, Antonio Amadoro, alla figlia Clara, al fratello Gianni, agli amministratori di Luco dei Marsi e ai tanti cittadini che hanno riempito prima la sala consiliare, dove è stata allestita la camera ardente, e poi la chiesa di San Giovanni dove sono stati celebrati i funerali. Con le fasce tricolore hanno stretto in un abbraccio la bara della 68enne morta nella notte tra sabato e domenica dopo una lunga malattia.

In prima fila, accanto ai sindaci, il suo vice, Giorgio Giovannone, il prefetto dell'Aquila, Giancarlo Di Vincenzo, i rappresentanti delle forze dell'ordine, e poi gli alpini, i delegati delle varie associazioni del paese e tanti, tanti cittadini. Presente anche il senatore Michele Fina, luchese e il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci. «Marivera era una donna delle istituzioni», ha ricordato il vescovo della diocesi di Avezzano, monsignor Giovanni Massaro, che ha celebrato la messa, «una servitrice del bene comune, una figlia di questa terra che l'ha amata con fermezza, dedizione e responsabilità».

Il presule, affiancato dal parroco di Luco dei Marsi, don Giuseppe Ermili e da don Umberto Di Pasquale, parroco di Carsoli, originario di Luco dei Marsi, ha ribadito commentando il brano del Vangelo davanti alla bara coperta da rose rosse e dalla fascia tricolore che dal 2017 indossava, come «anche Marivera ha risposto all'appello del Padre che cerca i suoi figli. Ognuno di noi nella vita è chiamato a rispondere, lei non si è sottratta di farlo: quando ha scelto di amare la sua famiglia, quando ha scelto di servire il suo paese, quando ha messo cuore coraggio e competenza nel suo ruolo di sindaca, quando non ha lasciato che la malattia la piegasse, ma l'ha affrontata con una voglia di lottare e con una dignità davvero esemplari».

La commozione ha avvolto la chiesa di San Giovanni quando il vescovo ha evidenziato il carattere della sindaca di Luco dei Marsi «che non ha mai confuso il potere con il privilegio, ma lo ha sempre vissuto come responsabilità e come servizio. Oggi mentre affidiamo Marivera alla misericordia del Padre vogliamo raccogliere ciò che lei ci lascia: l'invito ad amare in primo luogo la nostra comunità e il coraggio di non fuggire davanti alle prove anche quando costano caro».

Nonostante la chiesa fosse gremita regnava un silenzio a tratti surreale, interrotto solo dalle parole di monsignor Massaro e dai canti del coro parrocchiale che ha animato la celebrazione.

Prima della benedizione finale sono stati tanti a voler ricordare la De Rosa. Il primo a prendere la parola è stato proprio il suo vice, Giovannone, che più volte anche lei ha ringraziato per l'impegno profuso e per la collaborazione.

Il vice sindaco, con la fascia tricolore in rappresentanza dell'amministrazione che ora dovrà guidare, ha ripercorso questi ultimi anni di lavoro, fianco a fianco, sempre in sintonia e con l'unico obiettivo di perseguire il bene comune.

A parlare poi è stata il sindaco baby in rappresentanza dell'intero istituto scolastico di Luco dei Marsi con il quale la sindaca ha sempre collaborato sposando progetti e iniziative per l'integrazione e per lo sviluppo culturale.

La figlia Clara ha parlato con il cuore in mano ricordando non una figura istituzionale ma una mamma, un'amica, una persona sulla quale poter contare sempre. Si sono susseguiti poi gli interventi delle rappresentanti della commissione pari opportunità e di alcune associazioni del paese.

All'uscita dalla chiesa i sindaci in fascia tricolore si sono disposti ai lati e alcuni di loro l'hanno portata a spalla dal sagrato fino in piazza Umberto I tra gli applausi e le lacrime dei presenti.

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