ma è polemica

Lunedì apre un solo asilo nido Per altri due qualche spiraglio

L’AQUILA. Il Comune annuncia che il 7 settembre aprirà soltanto uno dei tre asili comunali, per l’impossibilità, dettata dal Jobs Act, di rinnovare i contratti alle educatrici. Ma a poche ore di...

L’AQUILA. Il Comune annuncia che il 7 settembre aprirà soltanto uno dei tre asili comunali, per l’impossibilità, dettata dal Jobs Act, di rinnovare i contratti alle educatrici. Ma a poche ore di distanza, sia la Cgil che il gruppo civico Appello per L’Aquila sventolano la circolare firmata due giorni fa dal ministro Marianna Madia, con cui si dà la possibilità di prorogare i contratti a tempo. E arriva subito la replica dell’assessore Betty Leone: «L’amministrazione comunale è bene a conoscenza della circolare. Il testo, tuttavia, presenta degli aspetti, sotto il profilo tecnico e normativo, che necessitano di approfondimenti al fine di verificarne l’effettiva applicabilità al nostro caso specifico. Valuteremo con i nostri dirigenti se e come intraprendere questa strada. Intanto, ci riserviamo di attuare il piano illustrato, in modo da dare una soluzione certa al problema e poter arrivare, entro la fine del 2015, alla riapertura di tutti gli asili nido comunali». Ieri mattina, il sindaco Massimo Cialente, affiancato dagli assessori Emanuela Di Giovambattista e Betty Leone, ha disegnato un quadro poco confortante: «Abbiamo le mani legate, possiamo aprire solo il nido del Viale, mentre resteranno chiusi sia il Primo Maggio che Ape Tau. Continueremo a insistere con il governo e stiamo preparando un bando per l’affidamento esterno del servizio a una cooperativa, che dovrà però ricollocare le operatrici che hanno lavorato negli ultimi sei anni». La strada scelta è quella di aprire un solo nido, ma con orario pieno: una soluzione definita tampone «ma l’unica possibile» per rispondere alle esigenze di 163 famiglie, tra il nido del Viale, quello di Casetta Fantasia e i sei privati convenzionati. La pensano diversamente Cgil e Appello per L’Aquila: la circolare Madia dice che «alle educatrici degli asili nido può essere rinnovato il contratto a tempo determinato, nonostante abbiano maturato contratti a tempo determinato superiori ai 36 mesi». In pratica, sarà dato il tempo agli enti locali di stabilizzare i precari, garantendo con le proroghe l’erogazione del servizio, senza incorrere in sanzioni. «A nulla è valsa», tuona il segretario Fp-Cgil Rita Innocenzi, «la richiesta di affrontare organicamente la materia del personale e sembra, invece, procedere il “divide et impera”. Tra rassicurazioni, slogan e strumentalizzazioni varie parliamo dei fatti: l’applicazione dell’ultima circolare del ministero della Funzione pubblica sulle scuole comunali, la prossima Finanziaria e l’atto 1960/2015 presentato da Pezzopane in Senato». Appello per L’Aquila chiede che «il Comune, come sta già facendo quello di Roma, inizi a redigere la proroga dei contratti e studi un piano di assunzione per stabilizzare entro il 2016 tutti i precari degli asili».

Romana Scopano

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