Lupa presa al laccio a Goriano Valli: consiglieri all’attacco

TIONE DEGLI ABRUZZI. Una lupa presa al laccio dai bracconieri nel territorio del Parco regionale Sirente-Velino. Questa la denuncia dei consiglieri di opposizione di Tione degli Abruzzi Antonella...

TIONE DEGLI ABRUZZI. Una lupa presa al laccio dai bracconieri nel territorio del Parco regionale Sirente-Velino. Questa la denuncia dei consiglieri di opposizione di Tione degli Abruzzi Antonella Laurenzi e Nello Avellani.

«A Goriano Valli», scrivono, «una lupa è rimasta intrappolata con una zampa in un laccio predisposto da bracconieri a pochi metri dal centro abitato. Tradizione, quella dei lacci, secolare ma sempre brutale e primitiva che condanna le sue vittime a una morte orrenda per soffocamento o, se l’animale è più “fortunato”, alla mutilazione. Per fortuna, gli uomini della Forestale – che si dovrebbe potenziare, piuttosto che sopprimere – sono riusciti a trarre in salvo la lupa: speriamo che l’animale possa rimettersi. Quanto accaduto resta gravissimo. E non può che preoccupare. Il Comune di Tione è incastonato nel cuore del Parco Sirente-Velino, dove i lupi dovrebbero essere protetti più che altrove: al contrario, assistiamo alla crescita esponenziale di atteggiamenti che nulla hanno a che fare con il vivere sociale e istituzionale. Parliamo di bracconaggio, e non solo: sta sparendo la comprensione che il valore e il futuro di Comuni come il nostro sono proprio nella tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale. In questo senso, non aiuta l’atteggiamento ambiguo dell’amministrazione comunale che vorrebbe ridurre i confini del Parco e neppure il convincimento di alcuni consiglieri di maggioranza che considerano il Parco un problema, piuttosto che un’opportunità per arricchire un territorio condannato allo spopolamento. Anzi, così si accresce il malumore delle popolazioni locali verso l’istituzione Parco: il livello di gradimento verso le aree tutelate è ai minimi storici. Responsabilità precisa delle scelte politiche della Regione. Il Parco è commissariato da 6 mesi, privato di risorse finanziarie e di personale. Non è così che si persegue l’obiettivo di rendere l’Abruzzo la regione verde d’Europa».

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