Macerie, ecco il dossier dei comitati

Rimozione al palo, ordinanze contestate. Il problema delle ditte private

L'AQUILA. Dalla primavera scorsa a oggi la quantità giornaliera delle macerie rimosse è calata da 500 tonnellate a 150. L'unico sito per lo stoccaggio (l'ex Teges) è pieno, i mezzi per il trasporto sono rimasti due. A denunciare la grave situazione è il comitato 3e32 in un ampio dossier presentato con un'assemblea che si è svolta sotto al tratto di portici riaperto. L'associazione lamenta anche il fatto che «ancora non è stato possibile acquistare il macchinario che permette la vagliatura e la triturazione delle macerie per dare avvio al riciclaggio del materiale; attualmente lavorano al servizio 15 persone assunte tramite agenzia interinale e altrettante dell'Asm».

Ad analizzare la situazione l'assessore comunale Alfredo Moroni, che ha sottolineato come il problema sia stato causato in primo luogo dall'ordinanza 3923 che assegna in via esclusiva il trasporto a forze armate, vigili del fuoco e Asm escludendo di fatto le imprese private. «Chiediamo di modificare l'ordinanza», ha detto Moroni, «per una migliore distribuzione delle competenze, e di creare un sistema più veloce di smaltimento e riciclo del materiale. È necessaria una sinergia pubblico-privato».

Collaborazione che auspica anche il comitato promotore dell'iniziativa, con un occhio di riguardo per le piccole e medie imprese del territorio, come spiega il dossier: «Di fatto, s'impedisce alle imprese private che si sono occupate in questo periodo della rimozione e del conferimento (in conformità alla legge Ronchi sui rifiuti) di continuare a operare, così com'è stato reso noto dalla Provincia, stranamente dopo 61 giorni dalla pubblicazione dell'ordinanza e, quindi, appena scaduti i termini di impugnazione. Si tratta perlopiù di piccole e medie imprese del territorio che in questi mesi hanno investito in personale e macchinari. Con la nuova ordinanza si affida la gestione unicamente al pubblico, ma non si dotano questi soggetti dei mezzi adeguati».

Dello stesso parere Luigi Fabiani, presidente dell'Asm. «Non ci hanno messo nelle condizioni di operare», spiega. «Non abbiamo i mezzi né per la demolizione né per il trasporto delle macerie, possiamo occuparci solo della selezione dei rifiuti». Favorevole alla modifica dell'ordinanza anche il direttore della Cna (Confederazione nazionale artigianato) Agostino Del Re, secondo il quale, «in questo modo, non si fa del terremoto un'occasione di sviluppo economico per il territorio».

«Le macerie sono una risorsa per tutto il territorio del cratere», conclude il dossier, «ma il presidente della Regione Chiodi ci ha già dimostrato chiaramente la sua visione con sanità, università, ferrovia, tasse e ricostruzione. È ora di smaltire questo commissario».

© RIPRODUZIONE RISERVATA