L'Aquila

Maltrattamenti nell'asilo nido, il gip: bimbi a rischio di infezioni

L’accusa: i maltrattamenti nell’asilo di Pettino «sistematici e prolungati» rivelano un «metodo»

L’AQUILA. Lo stesso gip che ha negato l’arresto a carico di una delle tre educatrici dell’asilo nido privato convenzionato col Comune «Cip&Ciop» di Pettino sospese dall’incarico, nell’ordinanza di undici pagine, parla da un lato di «evidente maggiore severità del quadro indiziario» a carico di una delle maestre, alleggerendo, di fatto, la posizione delle altre due, per poi subito dopo scrivere che «la condotta abituale accertata è riferibile non già a un singolo elemento dell’équipe educativa, ma sostanzialmente a molte delle educatrici in servizio presso la struttura oggetto d’indagine, pur se non destinatarie della richiesta cautelare». Il magistrato parla, più avanti, di «metodo gravemente pregiudizievole per i minori».

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Il gip scrive anche di bambini sottoposti a «privazioni e umiliazioni», esposti «a rischi anche infettivi» in relazione all’«uso promiscuo di stoviglie, alla mancata pulizia dei giochi e ai passeggini sporchi dove venivano lasciati a dormire». Insomma, il quadro che emerge dagli atti appare sufficientemente circostanziato. E mentre la città si divide tra innocentisti e colpevolisti, la prima scrematura delle posizioni si avrà con gli interrogatori.

Gli investigatori della squadra Mobile hanno usato una particolare cautela nel corso dell’indagine. Tra l’altro, tutti i genitori sono stati avvisati della situazione, ferma restando la segretezza dell’inchiesta che ha portato alla misura cautelare del divieto di esercitare temporaneamente l’attività professionale. I genitori i cui bambini sono stati ripresi dalle telecamere potranno guardare le immagini dei propri figli ed eventualmente fornire ulteriori chiarimenti.