Mamma orsa per ora non si trova: potrebbe essersi allontanata dalla cucciola per proteggerla

Da dieci giorni guardiaparco e carabinieri forestali perlustrano il territorio di Pizzone con un drone. Scongiurata l’ipotesi della morte, via alle ricerche con termocamere
PESCASSEROLI. Anche un drone dotato di termocamera è stato impiegato per le ricerche di mamma orsa nel territorio di Pizzone, a Pescasseroli. Dopo aver trovato – in un’area non molto lontana dal centro abitato, a ridosso della Statale 158 – e messo in sicurezza, lo scorso 9 maggio, il cucciolo femmina di orso marsicano, guardiaparco e carabinieri forestali continuano a scandagliare l’area del Parco nazionale d’Abruzzo alla ricerca della madre della cucciola.
Da sabato scorso, senza sosta, va avanti la perlustrazione del territorio per capire se la piccola orsa sia rimasta sola a causa della morte della madre (ipotesi fin qui scongiurata, dal momento che non è stato trovato nulla) oppure per un allontanamento di quest’ultima per altre ragioni.
Nell’area perlustrata, complessivamente oltre 300 ettari di territorio, non sono state rinvenute tracce riconducibili a episodi di mortalità di orsi, né di altri animali. L’area è stata perlustrata anche grazie all’ausilio di un drone con termocamera, con un intervento coordinato svolto dalla protezione civile della Regione Molise, che ha dato la possibilità di osservare diversi animali che frequentano l’area.
Le ricerche da parte del personale del Parco e dei carabinieri forestali del reparto Parco di Pescasseroli escludono la morte di mamma orsa. L’ipotesi è che questa sia stata seguita da maschi in calore e che si sia allontanata dalla cucciola per evitare che venisse uccisa. Le immagini delle fototrappole del Parco nazionale hanno rilevato orsi maschi nella stessa zona in cui la cucciola è stato trovato la mattina del 9 maggio scorso. La piccola orsa è attualmente ospitata nelle strutture del Centro del Parco di Pescasseroli. «Sta bene e cresce», dice in una nota il Parco.
I guardiaparco hanno deciso di prelevare dal suo habitat la piccola orsa per evitare conseguenze drammatiche perché i cuccioli sono completamente dipendenti dalla madre e non autonomi. È stato attivato quindi, fin da subito, il protocollo messo a punto in occasione del ritrovamento dell’orsetta Morena, a Villavallelonga, nel 2015. Ora il Parco tenterà la reimmissione in natura della piccola orsa. «Ci aspettano mesi impegnativi, perché allevare un cucciolo di orso per un'eventuale reimmissione in natura non è affatto facile, ma anzi una sfida complessa. Faremo tutto il possibile, con l’appoggio e il sostegno degli esperti, anche internazionali, e di tutti coloro che amano gli orsi e comprendono le variabili di quest’operazione», dicono dal Parco nazionale.
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