Maturità, in tanti scelgono la crisi

Ieri il tema d’Italiano. Cancelli chiusi al liceo “Fermi” per consentire ai ragazzi di concentrarsi

SULMONA. Gli studenti delle scuole sulmonesi preferiscono il tema di attualità sui giovani e la crisi. In linea con la tendenza nazionale è stata questa la traccia più gettonata per la prima prova scritta degli esami di maturità.

Cancelli chiusi al pubblico al liceo scientifico “Enrico Fermi” dalle 8 alle 12 in questi giorni per consentire ai ragazzi di concentrarsi.

E molto hanno fatto anche i professori e presidenti di commissione, come nella VIII del liceo scientifico, presieduta da Nicola Menna, sindaco di Poggio Picenze.

«I ragazzi sono sereni e abbiamo fatto di tutto per metterli a loro agio», spiega il dirigente scolastico, «il nostro compito è proprio questo. Gli esami sono una prova importante, ma non vanno affrontati con ansia e paura».

Sei le ore a disposizione per gli studenti, alle prese con cellulari e tablet consegnati alla commissione e col vecchio e caro vocabolario sul banco, unico aiutino concesso nell'era dei plichi elettronici e del toto-tracce sul web.

«Ho scelto quella sui giovani e la crisi», dice Federica Ficorilli, «la prima a consegnare il suo compito e ad uscire dal “Fermi”, «ma non so come sia andata. Prima ne avevo iniziata un'altra, ma poi ho scelto questa».

Tra i banchi anche Imperia Liberatore, che l'anno scorso ha partecipato alle selezioni di Miss Italia. A cavallo delle tredici esce anche dall' istituto tecnico per Geometri Lorenzo Gentile. «Ho fatto quello sulla crisi e i giovani», dice, «credo sia andata bene».

Anche gli studenti dell'istituto tecnico per Ragionieri scommettono sui giovani e la crisi.

I primi a consegnare sono i ragazzi del V A.

«Ho perso fiducia nello studio», riflette fra una battuta e l'altra Andrea Finessi, «per questo ho scelto il tema sulla crisi perché sono convinto di esserci nel mezzo». Hanno fatto la stessa scelta anche Matteo Gialloreto, Guido Cirstensiense, Laura Tarquinio, Gabriele D'Amico e Emanuele Ranalli.

«È stata la traccia più gettonata», conferma Paola Bianchi, professoressa di italiano di una delle commissioni del Fermi.

Si è tuffata su Montale, invece, Sara Anzellotti. «Mi ero preparata su di lui e non ho avuto dubbi», racconta.

«Io ho scelto la scienza e la tecnologia», dice Claudio Costantini, «a me la crisi non interessa: la mia famiglia ha un'impresa di pompe funebri», commenta, non senza ironia. «Noi invece a settanta anni staremo ancora a lavorare per una pensione che non avremo mai», lo interrompe Teresa Di Giannantonio. È più ottimista Enzo Bracaglio, che sogna un giorno di fare il sindaco di Pratola e che scommette sul futuro.

«Ho fatto quello sulla crisi perché non sapevo fare gli altri», ammette candidamente Fabio Cardingo. E viva la sincerità. E poi tutti di corsa a prendere un ghiacciolo per combattere ilcaldo.

Federica Pantano

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