L'AQUILA

Messina Denaro è grave, operato: "Non mi pentirò mai" / AGGIORNAMENTI

Nelle scorse settimane il capomafia aveva subito un piccolo intervento per problemi urologici: dopo l'intervento trasferito in terapia intensiva. Il garante dei detenuti: "E' vigile e attivo"

L'AQUILA. Matteo Messina Denaro è stato ricoverato nell'ospedale San Salvatore dell'Aquila. Il boss mafioso è stato trasferito dal carcere, dove si trova al 41 bis, al reparto di chirurgia con imponenti misure di sicurezza.

Le sue condizioni di salute si sono aggravate. Il boss è detenuto al 41 bis nel supercarcere de l'Aquila: ha un tumore al colon, è dal giorno dell'arresto in cura all'interno del penitenziario dove è stata allestita per lui una stanza per la chemioterapia.

Matteo Messina Denaro è stato operato nel pomeriggio e, secondo quanto si apprende, si prospetta una degenza non breve nella cella ospedaliera dell'ospedale dell'Aquila. Dopo l'intervento il boss è stato trasferito in terapia intensiva dove è al momento previsto che dovrà rimanere per almeno tre giorni.

Ai magistrati, per spiegare il cambio di passo sulla gestione della latitanza il 13 febbraio scorso ha citato il proverbio ebraico: «se vuoi nascondere un albero piantalo in una foresta». «Ora che ho la malattia e non posso stare più fuori e debbo ritornare qua...», si è detto dopo aver scoperto di avere il tumore «allora - ha raccontato - mi metto a fare una vita da albero piantato in mezzo alla foresta, allora se voi dovete arrestare tutte le persone che hanno avuto a che fare con me a Campobello, penso che dovete arrestare da due a tremila persone: di questo si tratta». Ma, ha precisato, in paese in pochi conoscevano la sua vera identità. «A Campobello mi sono creato un'altra identità: Francesco». «Giocavo a poker, mangiavo al ristorante, andavo a giocare», ha spiegato. Una vita normale per passare inosservato. «Io non mi farò mai pentito»: lo dice senza esitazioni il boss Matteo Messina Denaro interrogato dopo l'arresto dal procuratore di Palermo Maurizio De Lucia e dall'aggiunto Paolo Guido. L'interrogatorio in cui il boss nega di aver commesso stragi e omicidi e di aver trafficato in droga, ma ammette di aver avuto una corrispondenza con il capomafia Bernardo Provenzano, è stato depositato oggi.

Nelle scorse settimane il capomafia aveva subito un piccolo intervento per problemi urologici ed era però rientrato nell'istituto di pena in giornata.

«Matteo Messina Denaro si è risvegliato dall'operazione che è andata molto bene, è vigile e attivo. È in terapia intensiva solo per prassi dopo interventi del genere». Lo dice il garante dei detenuti in Abruzzo, Gianmarco Cifaldi dopo l'intervento a cui il boss è stato sottoposto nell'ospedale dell'Aquila: «La degenza in ospedale dipende dalla combinazione tra il consulto sanitario e gli approfondimenti del Dap che deve valutare le azioni per garantire la sicurezza interna ed esterna - afferma ancora Cifaldi - Tutte le azioni vanno a garantire i diritti costituzionali sia per il boss sia per tutte le persone libere». Quanto alla richiesta di scarcerazione annunciata dai difensori di Messina Denaro poiché il regime del 41 bis sarebbe incompatibile con le condizioni di salute di Messina Denaro, Cifaldi sottolinea: «Garantiamo il diritto alla salute con personale medico qualificato e tutte le Agenzie dello Stato stanno operando nel rispetto del dettato costituzionale, me compreso».