Migranti, spuntano nuovi video su TikTok: L’Aquila capitale degli invisibili

Spuntano altri contenuti che raffigurano il capoluogo abruzzese e i suoi principali luoghi d’interesse. Un “creator” afghano mostra la distribuzione pasti alla Mensa di Celestino assimilata a un tempio Sikh
L’AQUILA. Su TikTok, L’Aquila entra nel flusso dei video che raccontano le rotte migratorie in Europa: inquadrature davanti alla mensa dei poveri di Celestino, brevi clip in pashto, riferimenti al sistema dell’accoglienza e alle prime ore in città. Dentro questa bolla digitale, il capoluogo abruzzese compare come una delle tappe del viaggio di chi è passato per frontiere, centri di accoglienza e trasferimenti interni. In questo contesto emerge il profilo del giovane afghano @khybershinwari17: oltre 23mila follower, quasi 400mila like, numeri che lo collocano tra i riferimenti di una certa comunità online. Nella bio si presenta semplicemente come vlogger, senza altri dettagli, e parla in pashto a una community di connazionali sparsi tra Europa e Asia. I suoi contenuti sono pensati per chi vive lontano da casa, ma condivide lingua, riferimenti culturali e percorsi simili. Nei video racconta scene di vita quotidiana in diverse città italiane, alternando riprese in viaggio, brevi monologhi e momenti più leggeri. Negli ultimi giorni lo sfondo dei suoi contenuti è diventato L’Aquila: una serie di clip girate tra le vie del centro storico, le piazze e, soprattutto, davanti alla mensa dei poveri di Celestino. La struttura, nelle sue riprese, appare come uno dei principali punti di riferimento per chi arriva direttamente in città, anche grazie al passaparola che corre tra le comunità afghane e pakistane. Chi guarda i video ritrova immagini di persone in coda, sacchetti di plastica, zaini, una pausa seduti sui gradini, momenti che definiscono la prima tappa nella città. Nelle clip il creator scherza sul cibo definendolo “langar”, cioè una cucina comunitaria gratuita e aperta a tutti, tipica dei gurdwara, i templi sikh. È un richiamo usato in chiave ironica per descrivere la mensa di Celestino e la distribuzione dei pasti, avvicinando quell’esperienza a un immaginario familiare alla sua community. Attraverso queste immagini mostra la quotidianità della comunità afghana e delle persone in transito: chi entra, chi esce, chi si ferma a parlare, chi controlla il telefono. Nei video non ci sono inviti espliciti a raggiungere il capoluogo abruzzese come meta ideale per ricevere protezione, ma la città compare comunque come scenario riconoscibile. I suoi contenuti si affiancano a quelli di @Hayatkhan, l’influencer che aveva già realizzato in passato alcuni video sulla città, contribuendo a rafforzare l’immagine dell’Aquila come tappa ormai riconoscibile nelle narrazioni online delle rotte migratorie. Nei contenuti di @Hayatkhan, L’Aquila veniva indicata come meta ottimale. I due influencer si conoscono personalmente, come dimostrano alcune foto pubblicate sui social, dove compaiono insieme in altre città italiane. La loro rete di contatti e contenuti accresce la visibilità reciproca e amplifica i messaggi che circolano tra le varie community connesse.

