Mille pistole sparite La questura pronta a sequestrarle

Ultimo avviso per chi non ha presentato il certificato medico In trenta giorni scatterà il ritiro nei confronti dei trasgressori

L’AQUILA. I pistoleri della provincia dell’Aquila sono avvertiti. Chi, dopo trenta giorni dall’ultimo avviso emesso dalla questura, non presenterà il certificato medico, oppure non riconsegnerà spontaneamente l’arma alle forze dell’ordine, si vedrà arrivare a casa i poliziotti della squadra Volante che la ritireranno a domicilio.

La campagna per l’emersione delle armi regolarmente possedute, sparse su tutto il territorio provinciale, da parte della questura del capoluogo regionale, continua senza soste. Del resto, essendo scaduti il 4 maggio 2015 i termini per la presentazione del certificato medico di idoneità psico-fisica per la detenzione di armi, facendo due conti si è scoperto che mancherebbero all’appello, finora, circa un migliaio di armi rispetto a una stima di circa 27mila tra quelle regolarmente detenute e censite.

Il certificato in questione, obbligatorio dopo l’entrata in vigore del decreto legislativo 121 del 29 settembre 2013, dev’essere rilasciato dall’azienda sanitaria locale o da un ufficiale medico appartenente alle forze armate o di polizia. L’operazione non è stata indolore, con un aggravio di lavoro sugli uffici.

La questura, nei mesi scorsi, ha già iniziato ad acquisire le armi di coloro che non hanno presentato la certificazione richiesta. Tuttavia la ricerca va ancora avanti. La questura, in una nota, comunica che «tutti coloro che non hanno presentato la certificazione medica di idoneità psicofisica per la detenzione delle armi, devono versare presso l’ufficio armi della questura le armi in loro possesso. La polizia proseguirà i controlli e nei confronti di coloro che non avranno ottemperato a quanto sopra verrà emesso il divieto di detenzione delle armi».

A questo proposito, sono partiti proprio in questi giorni circa mille avvisi per completare la mappatura. I destinatari (molti dei quali sono persone anziane) avranno ora trenta giorni di tempo per procurarsi il certificato medico e consegnarlo negli uffici della questura. Chi non si mette in regola, oppure non riconsegna l’arma, rischia il ritiro.

Una delle possibili spiegazioni delle mille armi “sparite” è legata alla situazione emergenziale post-terremoto. Molte armi sono rimaste nelle case inagibili. In altri casi, invece, gli avvisi di mettersi in regola sono tornati indietro proprio perché i residenti hanno cambiato casa.

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