Morì per il morso di un pitbull, a gennaio si va in aula per il processo

Margherita Villante fu azzannata dal cane della vicina: morì dopo 8 mesi di agonia. Ora sarà battaglia a colpi di perizie
L’AQUILA. Le urla improvvise seguite dalle disperate richieste di aiuto da parte di due donne in evidente difficoltà. Quindi la peggiore delle scoperte: il cane è scappato di casa e sta azzannando la vicina sul pianerottolo. E non molla. Se non dopo aver ferito tutti quelli che pure avevano disperatamente provato a sottrarre la donna alla furia dell’animale, padrona compresa. Fu infatti un attacco letale quello subìto il 18 luglio 2024 da Margherita Villante, 74 anni, attaccata senza alcun preavviso dal pitbull della sua vicina di casa mentre, insieme alla sorella, preparava alcuni scatoloni facendo la spola tra la sua abitazione e il ballatoio che collega le due proprietà in via Calabria, alla Torretta. La donna, subito trasportata in gravissime condizioni all’ospedale San Salvatore, andò poi incontro a un vero e proprio calvario fatto di diversi interventi chirurgici. Fino alla decisione dei medici di procedere all’amputazione delle braccia pur di salvarle la vita. Tentativi estremi che non riuscirono però a evitare il peggio, con la donna deceduta in ospedale il 27 febbraio scorso. E con la posizione della proprietaria del pitbull, oggi difesa dagli avvocati Paolo Vecchioli e Massimiliano Nardecchia, che si aggrava fino a includere l’accusa di omicidio colposo in aggiunta a quello di lesioni colpose gravi, dopo il ferimento della sorella della vittima, a sua volta intervenuta d’istinto pur di far cessare quell’attacco, e poi rimasta anch’ella gravemente segnata. Il 14 gennaio si andrà quindi in tribunale su questi presupposti in occasione dell’udienza preliminare nel procedimento che vede imputata la proprietaria del cane, un’insegnante di matematica e scienze, Nicolina Perilli, che rischia il processo. Starà ai suoi difensori tentare di spezzare quel nesso di causalità individuato dal consulente del pm tra i morsi del pitbull e l’evento morte, sopraggiunto a distanza di otto mesi. Con il consulente della difesa che proverà, dal canto suo, a dimostrare come il decesso della 74enne sia invece dipeso da un’infezione contratta dalla vittima durante il ricovero, poi risultatale fatale. I familiari di Villante sono rappresentati dall’avvocato Donatella Boccabella.
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