Morto nel rogo ad Avezzano, servirà il Dna

23 Dicembre 2025

Ancora non ha un nome il senzatetto rimasto vittima dell’incendio: disposta l’autopsia

AVEZZANO. La Procura della Repubblica di Avezzano ha disposto l’autopsia sul corpo dell’uomo morto carbonizzato nell’incendio divampato domenica sera nei locali abbandonati delle ex Poste di via Mazzarino. Un passaggio ritenuto fondamentale per chiarire le cause esatte del decesso e, soprattutto, per risalire all’identità della vittima, tuttora sconosciuta. Nel corso degli accertamenti verrà prelevato anche un campione biologico per l’esame del dna, che sarà confrontato con eventuali profili presenti nelle banche dati, nel tentativo di dare un nome all’uomo trovato senza vita. Dai primi elementi emersi dalle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Avezzano, si rafforza l’ipotesi che la vittima possa essere stata inizialmente stordita dai fumi sprigionati dall’incendio, in particolare dal monossido di carbonio, senza riuscire a rendersi conto di quanto stava accadendo.

Solo successivamente, con l’avanzare delle fiamme, il corpo sarebbe stato raggiunto dal fuoco. Un’eventualità che l’autopsia dovrà confermare o escludere in maniera definitiva. Il rogo è scoppiato intorno alle 19.40, quando una pattuglia dei carabinieri della compagnia di Avezzano, impegnata in un normale servizio di controllo, ha notato una densa colonna di fumo uscire dal capannone che un tempo ospitava gli uffici postali. Allertati immediatamente i vigili del fuoco, sul posto sono arrivati due mezzi con diverse unità, che hanno avviato le operazioni di spegnimento e di messa in sicurezza dello stabile. Durante le prime fasi dell’intervento è stato tratto in salvo un uomo di origine rumena, trovato all’interno dell’edificio in stato di soffocamento. Soccorso dal personale del 118, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Avezzano, dove risulta tuttora ricoverato.

Secondo quanto emerso, l’uomo sarebbe stato in evidente stato di ebbrezza al momento dei soccorsi. La scoperta più drammatica è avvenuta intorno alle 20.30, quando i vigili del fuoco, una volta domate le fiamme e raggiunta un’altra area dello stabile, hanno rinvenuto il corpo di un uomo completamente carbonizzato. Il cadavere, irriconoscibile e privo di documenti, è stato rimosso e trasferito in obitorio, dove resta a disposizione dell’autorità giudiziaria. Le indagini sono affidate ai carabinieri della compagnia di Avezzano, che stanno lavorando su più fronti.

Oltre agli accertamenti tecnici sulle cause dell’incendio, i militari stanno cercando di risalire all’identità della vittima attraverso le testimonianze raccolte in zona. Tra queste, quella di un cittadino straniero di origine marocchina, che vive da tempo all’interno di un’auto parcheggiata a poche decine di metri dall’edificio e che avrebbe segnalato agli inquirenti la presenza, all’interno del capannone, di un altro uomo di nazionalità rumena. Un elemento ora al vaglio degli investigatori. Tra le ipotesi investigative principali resta quella di un incendio accidentale, forse innescato dall’accensione di un piccolo fuoco per riscaldarsi, considerato il freddo. All’interno dello stabile erano presenti numerosi materiali altamente infiammabili, tra cui pannelli di polistirolo, che avrebbero favorito la rapida propagazione delle fiamme e lo sviluppo di fumi tossici.

La tragedia ha profondamente colpito i residenti di via Mazzarino, molti dei quali si sono riversati in strada durante l’intervento dei soccorsi. Non sono mancati momenti di raccoglimento e preghiera, ma anche rabbia e amarezza. Da tempo, infatti, i cittadini segnalavano alle istituzioni lo stato di abbandono dell’edificio delle ex Poste, divenuto rifugio di fortuna per senza fissa dimora e luogo di degrado. Già nei mesi scorsi il sindaco di Avezzano aveva effettuato un sopralluogo per valutare un possibile recupero della struttura, progetto rimasto però in sospeso per gli elevati costi. Ora, mentre le indagini proseguono e si attendono gli esiti dell’autopsia e degli accertamenti sul dna, resta il dolore per una morte avvenuta in condizioni estreme.

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