Negozi, domani tutto chiuso

Anche la grande distribuzione dovrà rispettare lo stop

L'AQUILA. Saracinesche abbassate, domani, per negozi e centri commerciali. Prima domenica di chiusura generale, come da calendario. E non sono previste eccezioni: anche la grande distribuzione dovrà rispettare lo stop. La prossima giornata di «riposo obbligatorio» è prevista per il 3 luglio, giorno successivo alla partenza dei saldi. I commercianti hanno già chiesto al Comune un'ordinanza straordinaria, che consenta di mantenere aperti i negozi.

L'esigenza di soddisfare la clientela con orari continuati e aperture festive è sempre più pressante in una città dove scarseggiano i luoghi di ritrovo. E dove la crisi economica non lascia esente il commercio. Il braccio di ferro tra la grande distribuzione, propensa a restare aperta tutto l'anno senza riposi, e il Comune vigile al rispetto della normativa, si è allentato con un primo accordo per la chiusura totale, domani, di tutte le attività. Decisione suffragata dalla sentenza della Corte costituzionale, che ha recepito l'eccezione di incostituzionalità sollevata dal Governo, in merito alla legge regionale sulla aperture festive.

«Sentenza che ha dato, di fatto, ragione al Comune dell'Aquila», evidenzia Marco Fanfani, assessore al Commercio. «Applicando alla lettera la normativa regionale, nell'ordinanza emanata a dicembre 2010, avevamo fissato in 42 il numero massimo di aperture festive, con un giorno di recupero obbligatorio infrasettimanale, preferibilmente il lunedì successivo».

Domani, prima domenica di «chiusura concordata». «Siamo in attesa del pronunciamento del Tar, che ha concesso una sospensiva fino a novembre 2011», continua Fanfani, «intanto, stiamo cercando un'intesa che vada nell'indirizzo del rispetto della legge e tenga conto delle esigenze della categoria».

La settimana prossima è in programma un vertice (la data è da fissare), tra grande distribuzione, assessorato al commercio e associazioni del settore «per stabilire un calendario annuale di chiusure obbligatorie festive, a cui dovranno attenersi anche i centri commerciali».

Verranno considerate aperture straordinarie le domeniche in cui le attività commerciali con superficie superiore a 2.500 metri quadrati potranno restare aperte: il Comune ricorda che, in ogni caso, le stesse andranno recuperate con un riposo infrasettimanale obbligatorio. 42 al massimo le aperture festive, sempre secondo l'ordinanza comunale.

Una materia ostica, in cui si intrecciano legge regionale, provvedimenti dell'amministrazione, ricorsi al Tar e, da ultima, la sentenza della Corte costituzionale.

«Il prossimo riposo obbligatorio è fissato per il 3 luglio», spiega Fanfani, «ma dai commercianti è già arrivata la richiesta di un'ordinanza straordinaria, che autorizzi l'apertura dei negozi, in considerazione della partenza dei saldi stagionali, anticipati al 2 luglio».

Contro le aperture no-stop si era levata la voce dei piccoli esercenti che operano nei centri commerciali, favorevoli ad un giorno di riposo infrasettimanale obbligatorio.

«Per le grandi catene, con molti dipendenti, il problema della turnazione nei festivi e di domenica non si pone», dicono, «ma le attività a conduzione familiare o di piccole dimensioni non hanno la forza economica di sostenere questi ritmi».

«Vanno stabilite regole precise», incalza l'assessore, che rimanda ogni decisione definitiva alla sentenza del Tar, «il dialogo con i rappresentanti di categoria è aperto. In settimana avremo un nuovo incontro per definire il calendario annuale delle chiusure, con i relativi giorni di recupero».

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