Pulizie in uno dei magazzini allagati dopo il nubifragio (Foto Raniero Pizzi)

L'AQUILA

Negozio e magazzino sott'acqua dopo il nubifragio / VIDEO

Comincia la conta dei danni alla Aleandri Bricolage di via Carabba. La titolare: "Ogni volta che piove dobbiamo temere un disastro"

L'AQUILA. Hanno lavorato fino a notte inoltrata, aiutati da pro loco, protezione civile di Coppito e Croce rossa, per liberare negozio e magazzino dall'acqua entrata durante il violento temporale che ieri, nel tardo pomeriggio, si è abbattuto sull'Aquila.

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Sos allagamenti all'Aquila
Il fiume d'acqua che ha inondato una zona della città dopo il passaggio di un nubifragio (Video di Raniero Pizzi)

E oggi comincia la conta dei danni alla Aleandri Bricolage di via Carabba, locali che occupano circa 3mila 600 metri quadri non lontano dalla stazione. «A ogni nubifragio dobbiamo temere un disastro»  racconta Giulia Aleandri, responsabile dell'amministrazione, «ieri, con i carabinieri, sono arrivati i vigili del fuoco che hanno dovuto aspirare l'acqua con le idrovore. Nel 2015, abbiamo avuto danni per 300mila euro; nel 2016, altri 70mila, quest'anno sarà peggio». Sotto accusa la mancanza di manutenzione di strade, caditoie e grate, fa notare Giulia, e l'acqua che scende dalla montagna di San Giuliano, «problema acuito dalle rotatorie di via Corrado IV, dove ieri la strada è diventata un fiume. In negozio l'acqua ha sfiorato i 20 centimetri, nel parcheggio adiacente in alcuni punti ha superato il metro. Ad ogni acquazzone estivo dobbiamo chiamare la ditta per la pulizia e la sanificazione, a nostre spese. Anche questa volta si sono sollevati i tombini e il negozio è stato invaso da acque reflue». Come altri imprenditori, Giulia Aleandri sollecita il Comune a intervenire per tutelare le attività e i dipendenti. «Non possiamo continuare a vivere nell'emergenza, a quasi dieci anni dal terremoto. Ogni volta, a noi aquilani, sorge il dubbio che abbiamo sbagliato a non andarcene. Vogliamo restare, ma chiediamo anche condizioni minime per lavorare in condizioni decenti».