Nel 2020 saranno fruibili altri tre edifici storici 

Il segretario regionale ai Beni culturali D’Amico: siamo in dirittura d’arrivo per Palazzo Ardinghelli che ospiterà il Maxxi, la chiesa di San Pietro e il San Filippo

L’AQUILA. Dieci anni fa in pochi ci avrebbero scommesso. Eppure, oggi basta fare una passeggiata per le vie del centro per avere la netta sensazione che il terremoto non ha sconfitto la città: edifici restaurati, negozi riaperti, monumenti tornati fruibili e tanta gente nelle strade.
Gli ultimi anni, in particolare, sembrano aver contribuito notevolmente a dare un nuovo volto alla città: la basiliche di Santa Maria di Collemaggio, la basilica minore di San Giuseppe Artigiano, la chiesa di Santa Maria del Suffragio (Anime Sante), la chiesa di San Silvestro sono solo alcuni degli edifici religiosi-monumento tornati fruibili. Ma da fare c’è ancora molto. Lo sa bene il segretario regionale ai Beni culturali, Stefano D’Amico, che ha già stilato un calendario di riaperture per il 2020. Una sorta di agenda di altri edifici-monumento da riaprire.
PALAZZO ARDINGHELLI. Una data certa è quella di giugno: all’inizio dell’estate, infatti, è prevista l’inaugurazione della sede distaccata del Maxxi (il Museo delle arti del XXI secolo) all’interno di Palazzo Ardinghelli.
Prima di quella data l’edificio dovrà essere pronto e provvisto di tutte le certificazioni necessarie. La cerimonia ufficiale, a cui dovrebbero partecipare anche il ministro e l’ambasciatore russo, sarà organizzata a marzo, salvo imprevisti. «La data di giugno è confermata», spiega D’Amico. «Noi come segretariato stiamo lavorando per dare al Maxxi un edificio munito di tutte quante le certificazioni necessarie per poter ospitare il Museo. C’è stato uno slittamento rispetto ai tempi previsti e stiamo valutando proprio in questi giorni, insieme al ministro per i Beni culturali, una data in cui consegnare formalmente l’edificio».
La riconsegna sarebbe dovuta avvenire a novembre 2019, secondo le prime informazioni, poi si era parlato di gennaio 2020. Adesso il segretario non si sbilancia: «Certo, prima di giugno: in quella data il Maxxi aprirà».
SAN PIETRO A COPPITO. Un’altra apertura prevista per i prossimi mesi è quella della chiesa capo quarto di San Pietro a Coppito. I lavori, costati 4,7 milioni di euro (delibera Cipe 77/2015), sono quasi conclusi. La chiesa doveva essere restituita alla collettività già entro la fine del 2019. I tempi si sono allungati, ma adesso la riapertura sembra davvero imminente. «Spero di poter dire entro l’anno senza remore», spiega D’Amico. «Sarebbe la prima chiesa capo quarto che viene riaperta in città. Si tratterebbe di un segnale importante».
La facciata della chiesa era stata liberata dai ponteggi già nel 2014, con grande apprezzamento da parte di molti. Nel 2018 sono tornate a suonare le campane, fatte fondere direttamente ad Agnone, all’interno della torre campanaria ottagonale, unica nel suo genere per tutti i centri storici d’Abruzzo, usata come torre di avvistamento nel periodo borbonico. Grande attenzione è stata posta anche al restauro degli affreschi all’interno della chiesa parrocchiale. Insomma, adesso davvero è quasi tutto pronto per riaprire.
SAN FILIPPO. «Abbiamo appena terminato un intervento di restauro su un affresco laterale. Si tratta di provvedere solo alla fornitura delle poltrone dopodiché, per quanto mi riguarda, il San Filippo può essere riaperto». Sembra non avere dubbi il segretario regionale: entro il 2020 si potrà tornare ad assistere a spettacoli teatrali all’interno del monumento barocco, unico nel capoluogo, con la sua caratteristica sperimentazione spaziale.
D’altra parte, il cantiere è stato visitabile già nel 2017, nell’ambito delle iniziative della rassegna Officina L’Aquila.
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