Niente ambulanza Infartuato costretto ad attendere 6 ore

Elettricista arriva all’ospedale di Tagliacozzo alle 10.30 Il trasferimento all’Aquila solo nel pomeriggio dopo le 17

TAGLIACOZZO. Finisce all'ospedale con un infarto in corso, ma è costretto ad attendere a lungo prima di essere trasferito in un reparto coronarico perché non si trova un autista reperibile per guidare l'ambulanza.

Dall'arrivo al pronto soccorso di Tagliacozzo alle 10.30 è giunto all'ospedale dell'Aquila dopo le 17. È l'odissea capitata a un imprenditore di Tagliacozzo, Massimo Rubeo, 55 anni, che è salvo per miracolo e che se l'è vista brutta a causa dei ritardi dovuti all'organizzazione ospedaliera.

«Mentre ero alla guida», racconta, «ho avvertito pesantezza alle braccia e uno stato di malessere. Così, mi sono precipitato al pronto soccorso ed erano circa le 10.30. Dalla visita tutto sembrava a posto, ma un medico del reparto di cardiologia ha voluto andare a fondo e ha bloccato le dimissioni. Confrontando gli esami con un elettrocardiogramma che aveva fatto sei mesi prima ha capito che avevo un infarto in corso. Così il personale si è attivato per trasportarmi d'urgenza all'Aquila. La situazione, però», spiega l'imprenditore, «si è messa male. Il 118 non poteva eseguire trasporti, mentre l'ambulanza adibita a tale compito era priva di autista. La reperibilità non si concretizzava ed è passata oltre un'ora prima che arrivasse l'autista». Finalmente è avvenuto il trasferimento d'urgenza – si fa per dire – all'Aquila.

Il paziente è stato sottoposto a un intervento chirurgico e ora è fuori pericolo ma ha rischiato grosso. L'Umberto I è dotato di due reparti, quello di cardiologia riabilitativa e quello di riabilitazione per neuromotulesi. Ha inoltre quattro posti letto per l'ospedale di Comunità e altrettanti posti di osservazione che saranno attivi nel giro di un mese.

C'è poi il 118 che fa parte della rete di emergenza e il pronto soccorso. Proprio su questa struttura di emergenza è in corso da mesi una battaglia legale tra comune e comitato da un lato e Asl dall'altro. Il Tar, dopo una serie di sentenze, ha commissariato l'ospedale affinché tutti i servizi propri di un pronto soccorso d'eccellenza siano funzionali.

Il commissario Stefano Di Stefano, dopo qualche mese dal suo insediamento, ha stilato delle relazioni in cui afferma che non tutto è come dovrebbe. Ha addirittura presentato una denuncia alla Procura per un ritardo cui ha assistito personalmente durante un sopralluogo. Ora potrebbero scattare, al riguardo, anche dei provvedimenti di carattere penale.

Pietro Guida

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