«Noi infangati, ma siamo innocenti»

Parlano i dipendenti comunali nel mirino della Corte dei Conti per l’assenteismo. L’ex segretario: indagine superficiale

SULMONA. «Per me parlano i risultati conseguiti nel corso del mio mandato amministrativo. Altro che danno d’immagine, sono io che l’ho ricevuto e dico fin da adesso che mi costituirò parte civile contro chi mi ha diffamato in questo modo così pesante».

La procura della Corte dei Conti gli ha presentato un conto molto salato, 120mila euro da versare nelle casse dello Stato per omesso controllo e per il danno d’immagine che con il suo comportamento avrebbe provocato al Comune. Ma l’ex segretario comunale Gianpaolo Santopaolo non ci sta a passare per uno che non ha fatto bene il suo mestiere e che venga considerato come il principale responsabile del fenomeno dell’assenteismo nel Comune di Sulmona. «Mi dovete spiegare come facevo a controllare i dipendenti del mio settore se lavorano tutti in una sede distaccata lontano da palazzo San Francesco, dove io prestavo servizio. Credo che si sia trattato di un’indagine molto superficiale che non ha tenuto conto di molte cose e molti fattori che evidenzieremo quando saremo chiamati a difenderci».

Respingono le accuse anche gli altri due dirigenti comunali finiti nel libro nero dei giudici contabili insieme ad altri 22 dipendenti comunali accusati di assenteismo. «Mi si accusa di essermi allontanata dall’ufficio quando tutti mi hanno sempre rimproverata di stare costantemente sul posto di lavoro anche quando non dovevo farlo», evidenzia la dirigente del settore contabile Filomena Sorrentino, chiamata dalla procura della Corte dei Conti a restituire oltre 80mila euro. «Lo possono testimoniare tutti i dipendenti del Comune e anche il commissario prefettizio con il quale ho lavorato per l’intera giornata di San Panfilo, patrono di Sulmona, giorno festivo con il Comune chiuso e con tutti i dipendenti a casa».

Parla di risultati del suo settore andati al di là di ogni più rosea aspettativa anche il dirigente Amedeo D’Eramo, al quale i giudici contabili hanno presentato un conto di 60mila euro. «Con gli uffici sotto organico abbiamo portato a casa risultati al di sopra delle possibilità», sottolinea, «altro che dipendenti lavativi. Per questo sono totalmente sereno e aspetto che la giustizia faccia il suo corso convinto che alla fine la verità verrà fuori». All’ex segretario comunale Santopaolo il sostituto procuratore della Corte dei Conti Erika Guerri contesta che, nel periodo in cui il Comune è stato sottoposto a controllo, non avrebbe mai timbrato il cartellino nonostante ne fosse regolarmente in possesso. Nella veste di dirigente di riferimento non avrebbe fatto nulla per contrastare il fenomeno dell’assenteismo. Non avrebbe fatto gli opportuni controlli e le ispezioni, non verificando la produttività dei dipendenti e per primo, sempre secondo gli investigatori, avrebbe dato il «cattivo esempio». A Filomena Sorrentino viene contestato di essersi resa responsabile in prima persona di episodi di assenteismo. Dal rapporto della Finanza è emerso che la Sorrentino arrivava in Comune molto tardi e usciva per lunghissime pause pranzo. Inoltre, alla dirigente è stato contestato di aver ottenuto mensilmente numerosi buoni pasto non dovuti sfruttando a suo vantaggio il rilevamento elettronico delle presenze così da non figurare assente nei giorni nei quali, invece non era presente. A D’Eramo invece i giudici contabili contestano di aver effettuato due timbrature al giorno per ottenere due buoni pasto a settimana e con i mancati controlli effettuati sui suoi operai avrebbe favorito l’assenteismo. Tra i 22 dipendenti che dovranno restituire oltre 15mila euro la posizione più grave è senza dubbio quella dell’usciere Stefano Pezzella. Su 39 giorni lavorativi osservati dalla Finanza, Pezzella si sarebbe assentato in 36 giorni per un totale di 161 ore timbrando l’uscita per 12 volte per un altro dipendente. Altra posizione critica è quella di Venanzio Piccoli: su 29 giorni lavorativi si sarebbe assentato in 27, facendo timbrare tutte le mattine in entrata dal personale addetto alle pulizie.

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