Nonna Licia di nuovo in prima linea

L’anziana «barricadera» nella catena umana a passare secchi carichi di calcinacci

L’AQUILA. Una settimana fa era stata lei a raggiungere per prima piazza Palazzo, trovando un varco nelle transenne ai Quattro Cantoni presidiate dai militari. Ieri Licia Panella, la nonnina di 82 anni finita sulle pagine di molti giornali per quel suo gesto «dettato dalla voglia irrefrenabile di rientrare, per la prima volta dopo il terremoto, nel cuore della sua città ferita», è tornata nel centro storico. E questa volta lo ha fatto «armata» di carriola e callarelle. Lì per portar via un po’ di quelle macerie che sommergono la città e che a piazza Palazzo sovrastano persino la statua di Sallustio.

«Sono qui, e così farò ogni domenica per stare insieme alla mia gente» dice nonna Licia. «Vogliamo rientrare nella nostra città, nelle nostre case. Io ho una certa età e non posso pensare di non poter più passeggiare tra i vicoli dell’Aquila. Non possiamo rimanere ad assistere a questo disastro senza fare nulla».

Licia Panella è arrivata a piazza Duomo poco prima delle 10. Con lei alcuni familiari, ma non il marito Angelo che anche domenica scorsa era rimasto ad attenderla alla Villa Comunale. «Fa fatica a muoversi» spiega Licia «e qui oggi c’è da lavorare». Però, questa volta Licia non deve superare le transenne e neppure correre con la paura di essere bloccata a un passo dalla meta.

Le è bastato restare a piazza Duomo per poter fare la sua parte. Tanti i secchi carichi di calcinacci passati anche tra le sue mani. E grande la stanchezza superata, però, dalla gioia di aver ritrovato, in quella catena umana, molti volti amici.