Olocausto, immagini per non dimenticare

25 Gennaio 2016

Iniziativa del Centro di cinematografia al Liceo Bafile, mercoledì proiezione del film di Segre

L’AQUILA. Un viaggio nella memoria, tra testimonianze dirette e documenti inediti. Un modo per coinvolgere emotivamente le giovani generazioni, tenendo vivo il ricordo delle vittime dell’Olocausto. Mercoledì 27 gennaio, in occasione della Giornata della memoria, il Centro di cinematografia dell’Aquila, diretto da Marcello Foti, organizza un incontro al liceo scientifico e musicale “Bafile” dell’Aquila. La manifestazione cade alla fine di un percorso che ha visto protagonisti gli stessi studenti, che hanno avuto la possibilità di recarsi in visita ai campi di sterminio, dove hanno perso la vita milioni di ebrei e deportati militari e politici. Alle 10 si esibirà il giovane musicista aquilano Gabriele Prò, degli Archi del Cherubino. Seguirà la proiezione di un film-documentario di Daniele Segre su Giuliana Tedeschi, reduce dai campi di concentramento, in cui si narra l’esperienza vissuta in prima persona dalla donna, attraverso una testimonianza diretta filtrata dalla cinematografia. Il programma prevede gli interventi di Sabina Adacher, direttrice scolastica del liceo “Bafile” e del regista Daniele Segre, direttore didattico della sede Abruzzo del Centro di cinematografia.

«L’iniziativa»”, spiega Alessia Moretti, responsabile attività didattica del Centro di cinematografia, «arriva a conclusione di un percorso di ricostruzione e analisi dell’Olocausto, seguito dagli studenti del liceo scientifico e musicale, che hanno visitato i campi di concentramento nazisti, teatro dell’Olocausto. È fondamentale, in un momento in cui si rischia di perdere la memoria storica, rinnovare il ricordo ed evitare pericolose derive, creando un momento che possa essere coinvolgente per i ragazzi, dal punto di vista emotivo. Qualcosa che va oltre le canoniche celebrazioni istituzionali della Giornata della memoria». Una ricorrenza internazionale che si celebra il 27 gennaio di ogni anno, come commemorazione delle vittime dell’Olocausto. Proprio il 27 gennaio del 1945, infatti, le truppe sovietiche della 60esima armata del 1° Fronte ucraino arrivarono nella città polacca di Auschwitz, dove scoprirono il campo di concentramento. Le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono al mondo, per la prima volta, l’orrore del genocidio nazista.

Monica Pelliccione

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