Le operazioni di soccorso a San Pio delle Camere (foto di Raniero Pizzi)

SAN PIO DELLE CAMERE

Operai travolti dal crollo della casa: si scava fra le macerie, sono morti / VIDEO

Inutile la corsa contro il tempo dei soccorritori per raggiungerli ed estrarli vivi, i due stavano lavorando all'interno dell'edificio. I corpi recuperati nella notte. Illesi altri tre operai. Aperta l'inchiesta per duplice omicidio colposo

L'AQUILA. Nulla da fare. Si è rivelata inutile la corsa contro il tempo per salvare la vita a due operai rimasti sotto le macerie di una casa crollata a San Pio delle Camere. I due operai, un 41enne romeno e un 61enne macedone, sono morti. La conferma arriva dai soccorritori che in un primo momento avevano sentito i lamenti dei due confidando di poterli salvare. I corpi sono stati recuperati nella notte dopo un'intensa attività di scavo e di messa in sicurezza dell'area interessata dal crollo.

Sul posto hanno operato vigili del fuoco e carabinieri, ed è arrivato anche il magistrato della Procura della Repubblica dell'Aquila. I due operai sono di una ditta che stava demolendo un fabbricato nel centro storico di San Pio delle Camere, nell'ambito di un intervento di ricostruzione di uno stabile danneggiato dal terremoto del 2009. I soccorritori hanno fatto di tutto per cercare di arrivare prima possibile ai due in modo da poterli estrarre vivi da calcinacci, travi e mattoni. Momenti drammatici e frenetici.

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Tragedia di San Pio delle Camere, la corsa contro il tempo per cercare di salvare i due operai
Le operazioni di scavo nelle macerie da parte dei vigili del fuoco dopo il crollo dell'edificio

Il crollo si è verificato nel primo pomeriggio.

Secondo quanto finora emerso, i due operai stavano lavorando dentro l'edificio di un aggreggato in zona rossa, sembra che stessero effettuando una gettata in cemento per mettere in sicurezza, quando all'improvviso è venuto giù tutto. Sono sprofondati dal terzo piano dove stavano predisponendo le operazioni di demolizione con lo stabile che è letteralmente imploso su se stesso per il cedimento di muri e solai: una delle due vittime sarebbe morta sul colpo sotto le macerie, la seconda non subito perché chiedeva disperatamente aiuto ai soccorritori, in particolare ai carabinieri giunti sul posto della tragedia per primi. Ma la precarietà delle strutture che non hanno ceduto che avrebbe fatto rischiare la vita ai soccorritori, ha impedito ogni tipo di intervento per salvare almeno uno dei due operai.

In questo quadro, solo per miracolo sono rimasti illesi altri tre operai. Insieme alla forte precarietà dello stabile, vecchio e senza interventi da circa 12 anni, possono essere state le vibrazioni o l'urto di un bobcat, piccola ruspa, in azione al piano terra a causare cedimenti e crolli.

Secondo quanto si è appreso, la zona dello stabile crollato era interdetto al transito di persone e mezzi: ma non è certo che fisse stato oggetto di messa in sicurezza dopo il terremoto del 2009.

Il pm di turno, Simonetta Ciccarelli, che ha seguito sul posto le operazioni di soccorso, ha aperto un fascicolo con la ipotesi di resto di duplice omicidio colposo e domani iscriverà sul registro degli indagati il proprietario della impresa edile che stava lavorando al cantiere, il direttore dei lavori e il direttore della sicurezza.

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