Orsetti annegati a Scanno, scatta l’inchiesta. Gli animalisti: accertare la verità

Un gruppo di animalisti ha depositato alla procura della Repubblica di Sulmona, al ministero dell’Ambiente e alla Commissione europea, un esposto per la morte dei due orsetti di un anno e mezzo annegati nell’invaso a Scanno
SCANNO. Fare luce sugli interventi di messa in sicurezza effettuati, negli ultimi anni, sull’invaso artificiale. È la richiesta che è arrivata da un gruppo di ambientalisti, rappresentati dall’avvocato Michele Pezone, in un esposto-denuncia depositato alla procura di Sulmona, al ministero dell’Ambiente e alla Commissione europea per la vicenda dei due orsetti di un anno e mezzo annegati nell’invaso a Scanno.
Tra i cittadini che hanno promosso l’iniziativa legale compaiono i nomi di Augusto De Sanctis, rappresentante del Forum H20, e di Massimo Pallegrini, ambientalista. «Stiamo predisponendo anche un secondo esposto come associazione Salviamo l’orso. Chiediamo alle autorità inquirenti, e anche all’Europa che aveva stanziato i fondi, di accertare eventuali anomalie o responsabilità», commenta l’avvocato Pezone.
Sulla vicenda la procura di Sulmona ha aperto un’inchiesta, al momento contro ignoti, per uccisione di animali. I due orsi, entrambi maschi e di circa un anno e mezzo, sono stati scoperti da un cittadino che ha notato le carcasse galleggiare, insieme a quelli di alcune rane, nell’acqua del bacino sciistico di Collerotondo. L’uomo ha immediatamente allertato i carabinieri forestali per i rilievi.
Secondo le prime ricostruzioni, gli orsi sarebbero scivolati all’interno della vasca, le cui pareti in plastica risultano estremamente lisce e prive di appigli. L’impianto, in passato utilizzato per alimentare l’innevamento artificiale della stazione sciistica oggi dismessa, è privo di barriere protettive. Forse insieme agli orsi c’era la madre, che però sarebbe riuscita a salvarsi aggrappandosi con le unghie, lasciando i segni. Cosa diversa per i suoi cuccioli, morti annegati.
Le indagini della procura si stanno concentrando proprio sulla messa in sicurezza e non si escludono avvisi di garanzia nei prossimi giorni. «Non abbiamo mai ricevuto diffide. La sicurezza per gli umani è stata sempre garantita» afferma il sindaco di Scanno, Giovanni Mastrogiovanni, che nei giorni scorsi aveva effettuato un sopralluogo e si era messo a completa disposizione degli inquirenti.