I sindacati chiedono alla Asl nuove assunzioni Situazione degenerata dopo la chiusura della clinica Santa Maria

Ostetricia, record di ricoveri

Poco personale in reparto e posti letto quasi raddoppiati

AVEZZANO. Il reparto di ostetricia scoppia di bimbi, ma il personale non basta e il problema sta assumendo dimensioni preoccupanti. La situazione è degenerata dopo la chiusura della clinica avezzanese di Santa Maria, del gruppo Villa Pini, dove le nascite ogni anno erano quasi 600. I sindacati sono sul piede di guerra.
Improvvisamente i ricoveri nel reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Avezzano sono lievitati. L’aumento, a solo un mese dalla chiusura della Santa Maria, parla di una crescita che si aggira intorno al 30 per cento, con i posti letto che sono quasi raddoppiati, anche se il personale è rimasto lo stesso.

Dopo le proteste del personale, che fino a oggi è stato costretto a un super lavoro, ora intervengono i sindacati. «Il problema della clinica non si risolverà in tempi brevi», ha sottolineato Antonio Ginnetti, responsabile della Cgil sanità dell’azienda, «quindi è necessario assumere personale, anche temporaneamente, per rinforzare il reparto».
«In questi giorni», ha spiegato, «sono stati assegnati tre nuovi infermieri, di cui solo uno a tempo pieno, tutti recuperati da altri reparti dalla direzione sanitaria di presidio. Si tratta però di una goccia nel mare. Prima della chiusura della Santa Maria c’erano 19 posti letto, più uno per il day hospital. Questa mattina (ieri per chi legge), invece, le persone ricoverate erano ben 35.

Quindi il lavoro si è raddoppiato, mentre il personale è rimasto invariato. Per questo motivo», ha concluso Ginnetti, «è necessario l’intervento immediato dell’Azienda sanitaria Avezzano-Sulmona-L’Aquila. Al riguardo, abbiamo chiesto un incontro con il manager perché fino a oggi si è evitato il caos grazie a un grande sacrificio da parte di medici e infermieri, ma ora la situazione non è più sostenibile».

Sulla carenza di personale nella Asl molto critica anche la posizione della Uil che parla anche di poca trasparenza da parte dell’azienda sanitaria e di assenza di concertazione con le parti sociali. «Si pensava», ha affermato il segretario delle Uil di Avezzano, Giuseppe De Angelis, «che la trasformazione degli assetti aziendali delle Asl abruzzesi avrebbero portato, pur in presenza di tagli e sacrifici, a un modo nuovo di fare sanità. Non sappiamo cosa stia accadendo nelle altre aziende sanitarie, ma nella nostra, la più estesa, quella con complicazioni più pesanti, non sembra sia cambiato alcunché».

Un altro problema che aggrava la situazione della carenza di personale nel reparto di maternità è la situazione logistica. Il reparto si trova infatti al quinto piano, mentre la sala parto è al piano terra, nell’ala opposta. Quando l’ostetrica e l’infermiera sono in sala parto, a disposizione dei 35 pazienti rimane un solo addetto. L’ostetrica si ritrova spesso in sala parto con cinque travagli in atto. Secondo le previsioni, le nascite da 738 passeranno a 1.300 all’anno.