LUCO DEI MARSI

Padre muore in mare per salvare il figlio

La vittima è Armando Biagi, 55enne di Luco: si è gettato in acqua dopo aver visto il ragazzo che rischiava di annegare

LUCO DEI MARSI. Si è tuffato in mare nel tentativo di salvare il figlio di 16 anni che era in difficoltà. È morto così, secondo la ricostruzione dei carabinieri che indagano sulla tragedia, Armando Biagi, 55 anni, operaio specializzato originario di Luco dei Marsi e residente ad Avezzano. Si trovava in vacanza a Nettuno, sul litorale romano, e stava trascorrendo qualche giorno di riposo insieme alla famiglia, alla moglie e ai due figli. Un malore lo ha però colpito mentre era in acqua. Il figlio si è ripreso subito mentre per il padre la situazione è precipitata durante il trasporto in ospedale.

Sulla spiaggia è stato eseguito anche un atterraggio di emergenza dall’elisoccorso davanti a una folla di bagnanti, ma alla fine il paziente è stato trasportato in ospedale con l’ambulanza. Sulla tragedia sono in corso indagini dei carabinieri che stanno ricostruendo l’accaduto. Secondo le fonti ufficiali dell’Arma, l’uomo era entrato in acqua e aveva tentato di aiutare il figlio che era in difficoltà. Purtroppo le sue condizioni sono precipitate e per l’operaio non c’è stato nulla da fare. La notizia della tragedia è arrivata subito nel suo paese di origine e ha suscitato nel giro di poche ore grande cordoglio da parte della comunità di Luco dei Marsi.

LA TRAGEDIA I fatti sono avvenuti nel pomeriggio di Ferragosto. La spiaggia era affollatissima e in acqua c’erano molte persone. L’uomo, secondo i primi accertamenti dei carabinieri, era in spiaggia nel Comune di Nettuno con il figlio più piccolo, Diego. Si tratta di una parte di spiaggia libera adiacente al Santuario dedicato a Santa Maria Goretti. All’improvviso l’uomo si è reso conto che il 16enne, in acqua per fare il bagno, si trovava in difficoltà. Forse stava rischiando di annegare. Senza pensarci un attimo, il padre, dopo aver notato le sue richieste di aiuto, si è tuffato per salvarlo. Una volta riportato a riva e messo in salvo il ragazzo, sempre secondo quanto emerge dalle indagini dei militari dell’Arma, l’uomo ha avuto un malore. Non è chiaro se il malore sia stato causato dallo sforzo fatto o dalla paura. Non si escludono però neanche altre ipotesi, come quella di un infarto.

I SOCCORSI Immediatamente sono stati chiamati i soccorsi e sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, che si sono presi cura sia del padre sia del figlio. Sul posto, oltre ai sanitari, sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Anzio. Il ragazzo, fortunatamente, si è ripreso in fretta. Per il padre, più grave, è stato richiesto l’intervento dell’eliambulanza. Ma, dopo un atterraggio perfetto da parte del pilota, l’elicottero è ripartito senza il paziente, che è stato trasferito in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale di Anzio. In un primo momento sembrava che le condizioni del paziente non fossero gravi. Infatti l’elisoccorso è ripartito senza il 55enne, trasportato invece in ambulanza. Invece poi le sue condizioni sono degenerate e una volta arrivato in ospedale l’uomo è morto.

CHI ERA Biagi era un artigiano specializzato nella lavorazione del marmo. I funerali di quest’uomo generoso, che non ha esitato neanche un attimo a mettere a repentaglio la sua vita pur di salvare quella del figlio, si terranno domani nella chiesa di San Giovanni ad Avezzano. Armando Biagi, oltre al figlio Diego, lascia anche la moglie Roberta e la figlia maggiore Chantal.